Sembra quasi che ci siamo, per il rimpiazzamento di quello che oggi, il quotidiano britannico "Financial Times" chiama in un titolo "discreditato zar delle droghe", cioe' Pino Arlacchi, dalla sua posizione di direttore dell'Undcp.
E' lo stesso quotidiano economico a farci le indiscrezioni, dopo aver bene ricordato i motivi che hanno portato alal dipartita di Arlacchi dallo scorso 1 gennaio: si tratterebbe di un iraniano che vive in Gran Bretagna, Hamid Ghodse, capo dell'United Nation's Narcotics Control Board, che si appresterebbe a diventare il primo direttore esecutivo non-italiano dell'Undcp, da quando, nel 1991 con base a Vienna, fu istituita questa agenzia Onu per il controllo e la prevenzione delle droghe. E verrebbe dopo mesi e mesi di lobbing di vari personaggi e istituzioni italiane per la riconferma di un connazionale.
Dopo la girandola di nomi che, partendo dal capo Dipartimento dell'Ufficio Pubblica Sicurezza del Viminale, Gianni Di Gennaro (e dal suo gran rifiuto), passando per l'ex-Sindaco di Palermo Leoluca Orlando, fino a Patrizio Civili, Segretariato Generale dell'Ufficio Esecutivo del Segretario Generale, che fino a questa nuova notizia era dato in pool position dal quotidiano italiano "La Repubblica" e alle conferme e riconferme di Pino Arlacchi (piu' o meno sponsorizzato -anche qui con smentite e soffiate piu' o meno credibili- dal ministro italiano degli Affari Esteri, Renato Ruggiero), siamo giunti ad un capolinea? Si potrebbe azzardare, vista l'autorevolezza della fonte.
Per ora si dice che il segretario generale Kofi Annan prendera' la sua decisione nelle prossime settimane.