Oggi l'ex generale ed ex capo della Polizia colombiana, Rosso José Serrano, sara' a Washington per rafforzare la sua candidatura alla massima carica delle Nazioni Unite per la lotta alla droga, la direzione dell'Undcp.
Nel dicembre scorso erano stati due deputati statunitensi repubblicani Benjamin Gilman e Dan Burton a proporre la candidatura di Serrano a capo dell'agenzia Onu, ora si e' aggiunto un appoggio strategicamente pesante, quello della Dea, l'agenzia antidroga Usa. Asa Hutchinson, capo della Dea, ha scritto la settimana passata una lettera al segretario di Stato Usa, Colin Powell, per sostenere la candidatura di Serrano. Al momento la Casa Bianca non ha ufficializzato alcuna candidatura e nessun appoggio ai candidati di cui si parla. Certamente il viaggio di oggi di Serrano, fatto di incontri con parlamentari, amici e agenti antidroga del Dipartimento di Stato, sara' decisivo per capire se si tratta di una candidatura "indipendente" sostenuta da vecchi amici, oppure qualcosa di piu'.
Al momento l'unica considerazione che puo' essere fatta e' relativa all'appoggio della Dea, non sempre in "buoni rapporti" con l'Undcp. Spesso l'agenzia antidroga Usa si muove in parallelo, con metodi diversi e criticati dalle Nazioni Unite. La stessa politica della Casa Bianca in Colombia e nei Paesi produttori di droghe, di cui il Plan Colombia e' l'esempio piu' eclatante, con le politiche di fumigazione, ma piu' in generale di eradicazione di coltivazioni di foglia di coca e di papavero da oppio, e' oggetto di duri attacchi da parte dei funzionari delle Nazioni Unite.
Altro dato ineludibile in questo momento e' l'impegno degli Usa contro il terrorismo, che coincide e si sovrappone molto spesso alla lotta alla droga. L'attuale campagna pubblicitaria contro il consumo di droghe che finanzia il terrorismo, e' solo uno degli ultimi esempi. Nelle pagine pubblicitarie, negli spot televisivi, lo slogan e': "Ho aiutato a uccidere bambini. Ho aiutato a uccidere famiglie in Colombia. Ho aiutato a rapinare banche. Sto collaborando con i sequestri. Quando consumo droga sto finanziando i terroristi".
E allora, per gli Usa che senso ha l'Undcp? Che valore aggiunto puo' avere quest'agenzia antidroga, che spesso non condivide le operazioni della Dea, in particolare, e di Washington piu' in generale? La Dea, inoltre, si sta costruendo una sua rete di agenzie in varie parti del mondo (oggi e' in 56 Paesi con 77 uffici), decisamente scavalcando l'Onu. Riuscire a mettere a capo dell'Agenzia un "amico", l'uomo considerato dal Governo di Bill Clinton il miglior poliziotto del mondo, quello che ha smantellato i grossi cartelli di droga colombiani di Cali, sarebbe un vantaggio per gli Usa? Serrano e' anche, e non e' secondario, un colombiano, e il suo Paese, non solo e' il maggior produttore di cocaina, ma dopo i fatti dell'Afghanistan, si e' guadagnato una buona posizione anche nella produzione dell'eroina (la seconda o la terza a seconda delle stime).
La scissione e i contrasti tra Paesi produttori e consumatori, sembrano trovare in Serrano un ottimo candidato. Gli Usa criticati dall'Onu per la poca collaborazione, anche economica e non solo di scelte politiche, potrebbero togliere il monopolio europeo, e italiano, alla carica dell'agenzia antidroga, e cercare di far coincidere la "loro" lotta alla droga, con la lotta alla droga delle Nazioni Unite. Sarebbe per certi versi la fine delle ipocrisie, lo svelamento dell'inutilita' dell'ufficio di Vienna, spesso solo medaglietta del "terzomondismo d'accatto". I programmi di coltivazioni alternative da concordare con i Taliban ne sono stati l'esempio piu' agghiacciante, ma i programmi di cooperazione e di finanziamenti messi in atto con i regimi dittatoriali e totalitari sparsi nel mondo ne sono una conferma.
E allora quando i deputati repubblicani ribadiscono che Serrano "e' un buon amico degli Stati Uniti e un antico alleato nella lotta mondiale contro le droghe e la criminalita', e' l'uomo giusto al momento giusto", non sembrano dire cose molto diverse. Il momento e' quello della lotta al terrorismo degli Usa e l'uomo potrebbe fare da collante per unificare sotto un'unica regia -quella Usa- la lotta alla droga.