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Onu/Incb. Tutta colpa di Internet
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Articolo di Alessandro Garzi
1 marzo 2002 19:02
 
Secondo il rapporto per il 2001 dell'International Narcotics Control Board, i nuovi mezzi tecnologici, Internet in prima fila, ma anche telefoni cellulari e bancomat hanno definitivamente dato la spallata definitiva al sistema della repressione del traffico di sostanze stupefacenti. Ce ne eravamo accorti da un pezzo, ma adesso se ne sono accorti anche all'Onu. Meglio tardi che mai. Soluzioni proposte? Legalizzare, alleggerire, togliere potere ai gruppi di trafficanti? Neanche per sogno! Piuttosto, aumentare gli sforzi, aumentare il contrasto al narcotraffico. Ma se hanno detto che non serve a niente, perche' per fermare il cyber-narcotraffico si dovrebbero rifare le norme in materia di giustizia di tutti i Paesi e di tutte le organizzazioni internazionali, visto che i trafficanti giocano sulla trasversalita' nazionale? Non importa, l'importante, e' provarci. E' una war on drugs con spirito olimpico, questa.
Per spiegarci, i cybercriminali, e in particolare i cybertrafficanti, giocano sul fatto che le legislazioni nei vari Paesi sono diverse, e la tecnologia e' difficilmente "captabile". Se le comunicazioni avvengono per telefono, basta tener sotto controllo il telefono, ma intercettare un'email e' una cosa dura, la transazione dura pochi secondi ed e' inserita in un volume di traffico enorme; si dovrebbero cercare le parole chiave (la famosa "Echelon"), ma in questo caso basterebbe usare dei codici cifrati. Internet, dicono all'Incb, aiuta i trafficanti, come li aiuta l'home-banking, che permette di effettuare le operazioni finanziarie con le banche off-shore senza muoversi, cosi' come sono anche aiutati dal sistema di tracking delle compagnie di spedizione: hanno sempre tutto sotto controllo.
Ci fa notare l'Incb che, comunque, esiste anche un'industria "lecita" di Internet. Meno male.
Ma a parte questa faccia delle tecnologie, che la stessa organizzazione ammette essere piuttosto difficile da contrastare, ne esiste un'altra molto meno criminale, ma che viene, piu' o meno posta sullo stesso piano: l'Incb fa notare che nella Rete esistono per lo meno 60.000 siti che "danno informazioni false" o che "incitano all'uso delle droghe". E qui, l'organizzazione non si limita a niente: nelle raccomandazioni finali promuove addirittura l'uso dei "software per l'oscuramento di tali siti", che considera una soluzione "piu' realistica", rispetto all'uso delle leggi penali, che l'Incb si rammarica del fatto che siano "limitate alla pedofilia".
E quali sono le "informazioni false" sulle droghe? Dire che fumare una canna non fa diventare istantaneamente tossicodipendenti? Oppure, forse, e' molto piu' "falsa" la notizia che ci ricorda che gli Usa, con le leggi sulle droghe piu' severe dell'occidente, ha un consumo interno altissimo e un numero esagerato di persone in galera (sette volte l'Ue), spesso per possesso di droghe, appunto. Oppure, e' "falso" dire che il sistema proibizionista in atto in tutto il mondo ha fatto aumentare come per magia le spese per combatterlo, i guadagni dei tossicodipendenti, il numero dei consumatori, il prezzo delle sostanze, e spesso, di conseguenza anche la criminalita' comune.
Queste cose non vanno dette: incoraggiano all'uso di stupefacenti, e se non si riesce a eliminare la droga in quanto tale, i trafficanti non riescono a toglierli di mezzo perche', per loro stessa ammissione, non riescono a fermarli, e quindi almeno cerchiamo di non farlo sapere.
Altrimenti, quali sono i siti che "incoraggiano all'uso di droghe"? Esiste, per caso, un www.fatevilepere.com, dove si dice che fare uso di eroina e' salutare? Forse esisteranno anche siti del genere, in rete c'e' di tutto, ma in numero talmente basso da non giustificare neanche la spesa del firewall che l'Incb "raccomanda" alle famiglie e agli operatori scolastici, con la solita scusa del bambino indifeso, che si tira fuori appena si vuol censurare qualcosa.
Lasciare campo aperto, in termini informativi, alle "balle" delle varie agenzie che si ripropongono di "far fuori la droga" entro cinque, dieci, quindici anni, ogni volta, darebbe certo un grosso aiuto ai Governi, sempre piu' integralisti in questo campo, e alle organizzazioni stesse.
E ai trafficanti, di conseguenza, dato che non ci sembra che siano questi a gestire i siti "di incoraggiamento all'uso".
 
 
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