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Olanda narco-Stato? Reportage
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Articolo di Redazione
24 ottobre 2021 18:07
 
"Lo scivoloso pendio olandese, dalla tolleranza sugli stupefacenti al terrore della droga". E' il titolo che il tedesco Der Spiegel, nella sua edizione internazionale, dedica a un lungo reportage sull'Olanda come "narco-Stato", in cui racconta come le gang della droga si stiano impossessando del Paese: "Sono passate dall'hashish alla cocaina e dallo spaccio per strada a una serie di omicidi su commissione". L'allarme e' che "polizia, avvocati, giornalisti, tutti rischiano di cadere vittime della violenza della droga che ha attanagliato il Paese", ancora scioccato dall'uccisione in un agguato questa estate del noto giornalista Peter R. de Vries, che indagava proprio sullo strapotere dei narcos olandesi. Dietro la sua esecuzione in molti hanno ipotizzato ci fosse la mano di Ridouan Taghi, sospetto re della droga di origini marocchine contro il quale si e' schierato un super testimone, con cui de Vries stava lavorando. Ex uomo piu' ricercato dei Paesi Bssi, Taghi e' agli arresti dal 2019 e nega ogni accusa.
I colpi contro de Vries, scrive Der Spiegel, "non erano solo per intimidire un testimone, ma una dimostrazione di forza, di chi ha voce in capitolo nei Paesi Bassi e chi puo' costringere gli altri al silenzio".
Prima del giornalista, a essere uccisi erano stati il primo avvocato e il fratello del maxi-testimone. Se Taghi, rinchiuso in un carcere di massima sicurezza, non e' dietro le loro morti, sottolinea il giornale tedesco, allora "la situazione e' ancora piu' terribile" perche' significa che altri boss del narcotraffico internazionale hanno lanciato una guerra per la cocaina, dai cui proventi attraverso l'Olanda miliardi di euro passano in Europa".
Per uccidere una persona scomoda, pero', bastano l'equivalente di qualche centinaio di dosi: un'esecuzione costa circa 50mila euro e nelle zone problematiche di Amsterdam si fa la fila per essere assoldati dalle gang, ha riferito un investigatore olandese chiedendo di essere identificato solo con il nome di Cees. (AGI)All (
Per molto tempo, osserva lo Spiegel, nessuno si e' preoccupato del fatto che l'approccio permissivo del Paese dei coffee shop all'hashish e alla marijuana aiutasse brutali mafiosi a diventare potenti, che le bande avessero anche iniziato a trasportare tonnellate di droghe pesanti attraverso l'Olanda insieme a quelle leggere o che, ogni anno, in quel mondo sotterraneo venissero uccise 20 persone. A un certo punto, pero', i gangster hanno smesso di preoccuparsi della pace pubblica: nel 2012 e' scoppiata una guerra tra bande e da allora la malavita ha allungato le sue mani verso il mondo in superficie diventando ben visibile. "Non ci sono piu' barriere", ha avvertito l'investigatore Cees. Persino il premier Mark Rutte e' presumibilmente caduto nel mirino dei killer della Mocro, come e' chiamata la gang di Taghi. Dal 2013 al 2019, sono state 189 le vittime di omicidi su commissione nel Paese.
Gli inquirenti tedeschi ritengono i Paesi Bassi "il piu' grande hub" di droghe in Europa. Il criminologo Pieter Tops dell'Universita' di Leiden stima che il Paese, nel 2017, abbia prodotto un miliardo di pillole e che gli introiti solo dal commercio di droghe sintetiche ammontino ad almeno 18,9 miliardi di euro. Senza contare la coltivazione domestica di cannabis.
Secondo Cees, pero', e' la cocaina e il suo recente boom ad "aver cambiato tutto", rendendo piu' aggressivi anche i narcotrafficanti locali. Secondo l'Onu, nel 2019 ne e' arrivata in Europa dal Sud America una quantita' record: 1.784 tonnellate, il doppio rispetto al 2014. Si riversa per lo piu' in Olanda, non solo per le sue politiche ma anche per la sua posizione geografica. La cocaina sta inondando il mercato e l'Onu stima che in Europa occidentale e centrale i suoi consumatori siano 4,4 milioni, con un trend in crescita.
(AGI)
 
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