testata ADUC
Mondo. Partite le "Million Marijuana March" .... anche con la deriva italiana
Scarica e stampa il PDF
Articolo di Vincenzo Donvito
4 maggio 2002 21:41
 
Mentre scriviamo solo alcune delle 189 "Million Marijuana March" previste in tutto il mondo, si sono concluse. Molte di quelle europee si concluderanno questa notte (per similitudine di fuso orario con il nostro) con concerti e happening a vari livelli. Di altre ne avremo notizia domani. E altre ancora sono programmate per domenica 5 e lunedi' 6 maggio come, per esempio, quelle di Hull e Edimburgo in Gran Bretagna.
Comunque l'evento mediatico sta facendo il suo effetto: in tutto il mondo si parla di marijuana, ludica e terapeutica. Specialmente quest'ultima, grazie anche alla sua legalizzazione in alcuni Stati, la sperimentazione in altri, e il suo ingresso anche nel confronto sanitario delle amministrazioni locali (in Italia grazie alla mozione approvata in Regione Lombardia).
Diverse migliaia (15.000 mila?) si sono dati appuntamento a Londra, dove stanno finendo la manifestazione/festa al Brockwell Park, nella zona a sud della capitale britannica.
Non hanno potuto fare altrettanto i "legalizzatori" francesi che, convocati a Parigi, all'ultimo momento si sono visti negare il permesso da parte della polizia (che non puo' essere accusata di essere "filo Le Pen", ma che sicuramente la dice lunga sul presunto "lepenismo" che e' parte integrante delle istituzioni francesi).
Senza particolari emozioni la marcia/festa di New York, tuttora in corso.
Dovunque il simbolo e' stato quello di "canne" giganti e beffeggianti il divieto diffuso di consumo e produzione.
Ci soffermiamo sulla marcia di Roma, che ha visto la presenza di circa tremila manifestanti e dove l'attenzione, piu' che sul fatto in se', e' stata incentrata sulle polemiche tra gli organizzatori indigeni (una serie di associazioni che si ritrovano nel Mdma, movimento di massa antiproibizionista, sponsorizzate dai quotidiani "Liberazione" e "il manifesto") e i radicali.
Dopo le note vicende che hanno visto i radicali "espulsi" e poi "riammessi" dai "padri mondiali" dell'iniziativa a New York, era evidente che ci sarebbe stato uno strascico nel momento stesso dell'iniziativa: e non si e' fatto attendere, con spintoni e scambio di battute ("via, via" gridavano coloro che non gradivano i radicali perche' "guerrafondai", e gli insultati non trovavano di meglio che rispondere con "fascisti, fascisti", compensato da "democrazia democrazia"). Fino ad una torta in faccia al segretario di Radicali Italiani, Daniele Capezzone, che cosi' ha replicato: "Quel che mi preoccupa non e' la cattiva qualita' della torta, ma e' l'incapacita' di alcuni di praticare, di concepire e di vivere una lotta politica davvero democratica. Qui non e' in causa la possibilita' di farsi una canna o di rincoglionirsi in un centro sociale . quello che va conquistato e' il diritto del 100% dei cittadini a fare le loro libere scelte individuali. E' cio' che i proibizionisti, che pure si spacciano da antiproibizionisti, su questa piazza non hanno capito."
Dopo il tradizionale -da politica del Belpaese- interloquire per legittimarsi deligittimando la controparte, per fortuna l'intervento della forza pubblica ha impedito che qualche esagitato materializzasse le sue minacce verbali, e i radicali hanno potuto sfilare grazie ad una sorta di cordone di protezione di chi ha garantito l'ordine pubblico. Ma quanti si saranno accorti, o leggeranno e vedranno i resoconti dei vari mezzi di informazione cogliendo a pieno il messaggio che questa manifestazione avrebbe voluto dare? Il risultato quale sara' in chi avrebbe dovuto essere raggiunto per comprendere il messaggio e forse condividerlo? E' molto probabile che, coloro gia' convinti anche senza questa manifestazione, continueranno a pensarla come prima, mentre coloro che avrebbero dovuto essere informati, sapranno essenzialmente che i ragazzi dei centri sociali odiano i radicali, e questi ultimi sanno bene infilarsi nelle polemiche tra addetti ai lavori.
E l'instancabile Michele Bonatesta, coordinatore dei comitati contro la droga di Alleanza Nazionale, ha continuato -indiscusso- a parlare a se stesso ("bisognava impedire che una manifestazione del genere potesse aver luogo"), stupendosi che in Parlamento esistano dei deputati che abbiano aderito all'iniziativa, nonché' annunciando iniziative opportune per chi, avendone i poteri, ha omesso di intervenire per impedire che si commettessero i reati che lui ha invece visto (ci scusi Bonatesta, ma non abbiamo capito se il reato era il fatto che si tenesse questa manifestazione che chiedeva di cambiare una legge, o che -probabilmente- qualche manifestante si stesse facendo uno spinello ..).
Dopo i fasti nazionali che, probabilmente, faranno felici i vari partecipanti, abbiamo l'impressione che i problemi rimangono tutti, come prima e piu' di prima. Meno male che ci sono le altre 188 iniziative nel mondo che, forse, smuoveranno qualcosa.
 
 
ARTICOLI IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS