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Italia. C'e' vento di legalizzazione, anche se il vento passa ...
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Articolo di Vincenzo Donvito
7 maggio 2002 19:42
 
Ben venga il confronto sulla possibile legalizzazione della cannabis terapeutica. In Italia piu' si parla di droghe e del loro uso, meglio e'. Perche' cio' che e' mancato, e continua a mancare, e' l'informazione, il confronto basato su dati di riferimento comuni su cui poi far valere le scelte politiche. Mi rendo conto che quello che sto dicendo e' piu' un mio desiderio che una fotografia dell'esistente, ma potrebbero innescarsi meccanismi che fino ad oggi non lo hanno consentito, e quindi e' bene sperare. Del resto e' anche questo uno dei motivi per cui editiamo questo quotidiano.
Dopo l'approvazione della mozione pro-cannabis terapeutica in Lombardia, qualcosa sta cominciando a muoversi. I soliti, dira' qualcuno. Sicuramente: a parte i radicali nel loro complesso (che anche se sono i soliti, vedendoli mobilitati, non si puo' esclamare "toh, guarda chi c'e'", e stupirsi), c'e' il solito consigliere regionale di Rifondazione in Umbria, i Verdi un po' qui e un po la', lo Sdi che si accoda ai Ds del Veneto e qualcos'altro che non ricordo. Comunque tutte situazioni in cui, a differenza di quanto avvenuto in Lombardia, siamo in presenza di manifestazioni di volonta' di chi e' all'opposizione del Governo locale.
Tranne la Toscana, dove il Governo locale e' diverso da quello nazionale, e dove, a parte il caso di Firenze (un consigliere di Forza Italia e due consiglieri del Prc) che taglia trasversalmente le maggioranze e le opposizioni, si percepisce mobilitazione e desiderio di approvazione. Addirittura da parte dell'assessore regionale alla Sanita'.
Ben venga e ven vengano tutti i diessini d'Italia nelle difficili proposte di liberta' di ricerca e anti-demonizzazione di cio' che sembra poter far bene nel lenire qualche sofferenza. Ma il nostro non essere legati al carro di destra o di sinistra, ma solo alla causa legalizzatrice, non ci fa essere sempliciotti, e abbiamo intuito cosa sta succedendo: il centro sinistra ha trovato un'occasione per proporre qualcosa di diverso da come dice di pensarla la maggioranza del Governo nazionale, e ci si sta buttando a capofitto.
La Toscana fa scuola di strategia e di tendenza.
Il centro-sinistra, nel multifrazionamento che lo contraddistingue, alla ricerca di una sua identita', sembra che la stia trovando sulla cannabis terapeutica: un argomento di tenace contrapposizione con i "duri" del Governo (Alleanza Nazionale), che divide in modo soft i "morbidi" come Forza Italia e crea forti contraddizioni e attendismi da spasmo in Ccd, Cdu, Udc per decidere come pronunciarsi dopo aver silenziato il ministro Carlo Giovanardi.
Siamo maligni? No, semplicemente perche' di cannabis terapeutica non e' un anno che se ne parla, e prima del centro destra al Governo c'era il centro-sinistra, e mai una mozione in un consiglio regionale o comunale era stata proposta in precedenza (cosa avrebbe dovuto rispondere il Governo nazionale?). Ci rendiamo solo conto che questa mobilitazione che parte dalla Toscana e' solo strumentale, perche' nel centro-sinistra vogliono far vedere come e' "cattivo" il Governo nazionale, punto e basta. Attenzione: se qualcuno chiede una cosa del genere, per esempio, all'assessore toscano alla Sanita', e' capace che gli viene risposto in modo poco garbato. Non lo ammetteranno mai! Non per cattiveria o raffinato macchiavellismo, ma solo perche' fa parte del loro Dna concepire la lotta politica e civica come affermazione della propria diversita' rispetto all'altro "brutto e cattivo" e sempre da deligittimare. E' la politica italiana, quella per cui, in campo internazionale, se chiedete a qualche politico e attento osservatore di politica, vi sentirete rispondere che la caratteristica italiana e' quella della non-affidabilita'.
Oggi e' toccato alla cannabis medica. Ed a me legalizzatore va benissimo, perche' io sono intento a seminare su un orto diverso rispetto a quello della politica ideologica, e il vento legalizzatore di passaggio, non puo' che contribuire beneficamente al mio raccolto, che e' solo quello di informare, che' ognuno si faccia coscienza e consapevolezza delle varie ragioni, e dia cosi' un contributo a cambiare le folli leggi che governano questo ambito.
 
 
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