Nell'ambito dei "servizi predisposti dalla questura di Rimini, per contrastare il fenomeno dello spaccio di droga nelle scuole della provincia", agenti di polizia (mica da soli, con tanto di aiuto di unita' cinofile, ben due) hanno ispezionato 18 (diciotto) scuole superiori e tre medie inferiori alla ricerca di droga.
Questa brillante operazione ha portato al sequestro di dieci grammi di marijuana e cinque di hashish. E' bene scriverlo due volte, caso mai un lettore disattento pensasse che si trattasse di un refuso: si parla di grammi, dieci di marijuana e cinque di hashish.
Questo immenso quantitativo di stupefacenti, tale da sterminare generazioni su generazioni, non e' stato trovato addosso a nessuno degli studenti (escluso un "minimo quantitativo"). E' stato trovato nei bagni e in giardino.
Premesso che nelle scuole superiori italiane, da parte specialmente degli studenti, il consumo di cannabis e' quasi nullo (chi si immaginerebbe mai un diciassettenne che fuma?), e quindi il "bottino" recuperato e' tutto sommato una buona "rilevazione" del consumo di cannabis nelle scuole della provincia di Rimini, dobbiamo dire che
probabilmente questo tipo di operazioni non
rende in quanto a sequestri, arresti e/o segnalazioni, proprio per il modo in cui viene effettuato, per intenderci: i ragazzi sono in bagno durante l'ora di educazione fisica, e si stanno consumando la loro bella canna. Ad un tratto, arriva il settimo cavalleggeri: auto della Polizia, agenti in uniforme, cani. "Vuoi vedere che cercano noi?", dicono i ragazzi, e gettano qualsiasi cosa di "compromettente", nella tazza, vicina.
Se ci siamo
arrivati noi a questa conclusione, ci saranno arrivati sicuramente anche i politici che scrivono le leggi e le forze dell'ordine. Ma questo tipo di operazioni hanno un ottimo impatto
mediatico: "lo Stato combatte contro la droga", come se quei poliziotti che hanno riportato
a casa quindici grammi di droghe, e per giunta leggere, non lo sapessero che gli adolescenti, e dunque gli studenti delle scuole superiori, ne fanno uso ben piu' ampio.
Quanto poi possano costare alla comunita' questi
spot effettuati dalla polizia di Stato, e' un interrogativo che sembra non interessare troppo chi scrive le leggi in materia, e non troppo neanche l'opinione pubblica. Anche se basterebbe che, assieme ai soliti dati di sequestri spiccioli effettuati nelle scuole venissero aggiunti anche i dati del costo dell'operazione, ben dettagliato:
tanto per le due-tre pattuglie,
tantoper i cani, eccetera. Giusto per convincere di
quanto costa questa politica. Addirittura negli Usa di Bush, sempre in numero superiore si stanno accorgendo che
le leggi in materia di stupefacenti portano ad un costo enorme per la giustizia, oltre che
in Gran Bretagna, dove si sta cercando di "declassare" la cannabis.