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Italia. Prato. Ma la stampa di cosa sta parlando?
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Articolo di Alessandro Garzi
3 giugno 2004 21:23
 
Il "Quotidiano Nazionale", ha riportato una notizia a pagina 3 dell'edizione di oggi, che riguarda la scoperta, in un istituto superiore pratese, di tre "spacciatori e consumatori" di hashish, prontamente arrestati. Visto che i dati raccolti lo scorso anno dall'Istituto San Raffaele di Milano, vede la percentuale degli studenti medi che hanno ammesso di fare uso di hashish attorno al 40%, si potrebbe dire che i carabinieri si sono tanto impegnati per trovare la solita "goccia nel mare".
Ma stavolta e' diverso, perche' in questo caso, l'autorita' scolastica ha collaborato con le forze dell'ordine, ed, in un intervista dell'articolo, lo stesso preside rivendica l'aver chiesto l'intervento della forza pubblica. Anche se e' un comportamento "scorretto", dal punto di vista di chi e' contrario alle leggi italiane sulla droga, si deve ammettere che, un capo di istituto deve rendere conto se all'interno della sua scuola si svolgono attivita' illegali.
Quello che sconvolge e' come e' stato trattato tutto nel resoconto del giornalista. Per cui, anziche' mettere commenti, preferiamo riportare per intero la "fredda cronaca", di una follia legislativa prima, e giornalistica poi. Leggendola ci si domanda se si stia parlando di ragazzini che si vendono il "fumo" a vicenda (come accade da decenni in tutte le scuole) e che fumano in bagno, o se si tratta di una qualche banda di narcotrafficanti colombiani responsabili di chissa' quali delitti.

Hashish nella scuola. Peggio ancora: la droga la spacciavano gli studenti nella toilette dell'istituto. Fatti comprovati dai filmati che i carabinieri hanno effettuato con una telecamera nascosta nel bagno dell'istituto tecnico professionale Datini. Episodi tanto certi da portare all'arresto di tre studenti, due dei quali minorenni, e alla denuncia a piede libero di una compagna identificata grazie alle intercettazioni. L'indagine era iniziata insieme con l'anno scolastico e si e' chiusa pochi giorni fa: una studentessa diciottenne del professionale aveva presentato denuncia sul giro di spaccio e consumo all'interno della scuola. Un po' convinta dalla mamma che aveva scoperto tutto, un po' terrorizzata da una dipendenza che era sempre piu' assillante. L'inchiesta dei carabinieri e' durata mesi. Sono stati necessari appostamenti, intercettazioni, telecamere piazzate nel bagno dove, quasi ad ogni intervallo, si radunavano i fedelissimi dell'"angolo degli spinellati", come loro stessi avevano ribattezzato la toilette. Non che l'inchiesta poggiasse solo sulle dichiarazioni della ragazza: gia' lo scorso anno i carabinieri e la polizia erano andati al Datini coi cani antidroga. All'epoca pero' si trattava di spacciatori esterni. Stavolta consumo e spaccio avvenivano tutti all'interno. I tre arrestati hanno l'obbligo di restare in casa: possono uscire per le lezioni o per disintossicarsi.
 
 
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