Fonti Onu, come ci fa sapere una notizia Ansa di ieri sera/stanotte (ore 23:59) che viene da New York, ci informano che Pino Arlacchi lascia si' l'incarico di direttore dell'Undcp, ma rimarra' al libro paga dell'Onu per altri sei mesi (almeno?).
Una formula che permettera' di conciliare due diverse posizioni emerse in seno alle Nazioni Unite sulla questione Arlacchi, che e' stato accusato da alcuni subordinati e da revisori dei conti dell'Onu di aver gestito male le risorse del suo ufficio, con metodi decisionali "troppo personali".
Lo stipendio di Pino Arlacchi -netto- e' di 167 mila usd, escluse le spese a pie' di lista e l'affitto della casa in cui abita.
Per chi voglia meglio documentarsi su quanto ha ricordato l'Ansa di New York, si puo' sbizarrire consultando tutto cio' che abbiamo pubblicato sul direttore dell'Undc, ma ci rimane sempre l'interrogativo su cosa succedera' all'ufficio anti-droga dell'Onu. Su cosa fara' Arlacchi, ci interessa fino ad un certo punto: non lo sappiamo di sicuro, e possiamo solo ipotizzare la direzione o un incarico di responsabilita' nel costituendo ufficio Onu contro il terrorismo internazionale che dovrebbe essere costituito il prossimo luglio. Vedremo quando ci sara' comunicato. Mentre siamo molto interessati su cosa succedera' all'Undcp e alla sua vasta rete di uffici sparsi nel mondo per monitorare le situazioni e consigliare dove e come intervenire: sono la chiave della tragica politica delle droghe che l'Onu e gli Usa (sostanzialmente, sintetizzando i due principali attori della "war on drugs") stanno conducendo a disprezzo della piu' elementare logica civile, umana ed economica.
Una cosa appare certa: nessuno sa cosa succedera', anche perche' l'imbarazzo per quanto e' successo e sta succedendo in Afghanistan si percepisce pesante come un macigno: i Taliban alimentati dai contributi Undcp hanno edificato un emirato violento e prigione delle piu' elementari liberta' che la stessa Onu dice di voler difendere e affermare con la sua azione e i suoi contributi; l'Alleanza del Nord che non ha smantellato i campi di papavero da oppio, ne' prima quando li utilizzava per finanziare la sua lotta contro i Taliban, ne' ora che e' alleata dei Paesi che hanno liberato l'Afghanistan. Una situazione che e' figlia della politica dell'Undcp di Pino Arlacchi e di cui, a quanto sembra, non si prevede un cambiamento di rotta. L'allontanamento di Arlacchi, percio', non sembra essere un primo passo verso una modifica, ma solo una sorta di razionalizzazione interna, tant'e' che l'unico nome che per ora viene fatto come suo successore, e' quello di Patrizio Civili, uomo tutto interno all'apparato e alla burocrazia delle Nazioni Unite.