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Italia. Droga & giustizia: danni collaterali
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Articolo di Benedetta Marziali
22 febbraio 2002 20:24
 
Cosenza. Il tribunale ha assolto dall'accusa di spaccio Antonello Tufo, di Scalea (Cs).
L'uomo fini' in manette a meta' degli anni '90 quando un'inchiesta -basata su dichiarazioni fatte da tossicodipendenti- condusse ad Antonello Tufo, sulla scorta di una frase: "un certo Antonello di Scalea"; la circostanza fu ritenuta sufficiente.

Bari. Il giovane albanese Nako Dritan ' e' stato detenuto in carcere 12 mesi per poi essere assolto dall'accusa di associazione per delinquere finalizzata allo spaccio internazionale di droga.
Nella primavera del 1997, Dritan viveva (con regolare permesso di soggiorno) con un suo connazionale al quale presto' -per un giorno- il proprio cellulare. Gli investigatori intercettarono una telefonata: "se e' buona qualita' la prendo tutta", l'albanese venne arrestato. E' stato ritenuto responsabile "di aver importato dall'Albania sostanze stupefacenti del tipo Marijuana, nonché di detenzione, vendita, offerta in vendita, cessione a terzi per uso non terapeutico, trasporto in varie zone del territorio italiano (Roma, Siena, Margherita di Savoia, Lecce e Barletta) della sostanza, in quantita' ingenti, con predisposizione e organizzazione di mezzi (tra cui scafi, navi, autovetture e basi logistiche) e uomini [...]".
 
 
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