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Italia. I diritti sanitari dei tossicodipendenti e la violenza
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Articolo di Vincenzo Donvito
26 novembre 2002 15:13
 
La notizia di sette tossicodipendenti che ieri hanno assaltato il Servizio Tossicodipendenza della Asl di Pescara per farsi consegnare le loro dosi di metadone, non e' solo da codice penale per chi ha fatto l'assalto e da cronaca nera per chi ne scrive e lo legge. Ma e' molto di piu': e' il sintomo di cio' che puo' provocare la violazione di una legge da parte dell'autorita' sanitaria. Nella fattispecie il DPR 309/90 che, nel comma 2 dell'articolo 118 dice letteralmente " ...il servizio deve svolgere un'attivita' nell'arco completo delle ventiquattro ore ....". Il servizio e' quello del Sert che, invece, come nel caso di Pescara, ma non solo, non viene erogato in regime di orario continuo, ma con orari di apertura e chiusura, Che sono quelli che hanno provocato nei sette tossicodipendenti, presentatosi intorno alle13 di ieri (due ore dopo la chiusura) per chiedere la loro dose di metadone e, al rifiuto del personale, hanno sfondato a calci la vetrata di ingresso e, minacciati gli operatori, si sono fatti consegnare da questi il metadone previsto dal loro programma di cura.
Certamente niente giustifica la violenza di queste sette malati, ma sta di fatto che la loro sconsiderata reazione e' stata provocata da una inadempienza dell'autorita' sanitaria. E siccome il malato tossicodipendente non soffre una patologia che puo' rimandare la "dose", pur nella sua inadempienza di essersi presentato oltre l'orario di chiusura, di fronte ad un invito, da parte dell'autorita' sanitaria, a rivolgersi al mercato nero dell'eroina che fiorisce in ogni citta' e in ogni angolo, ha reagito con la violenza. Mettendosi dalla parte del torto per il fatto specifico, ma lasciando inalterata l'inadempienza di chi, dovendo erogare un servizio 24 ore su 24, lo eroga invece ad orario (come grosso modo fanno tutti i Sert d'Italia).
Una piccola questione amministrativa che potrebbe essere risolta, per esempio, con strutture tipo Pronto Soccorso (che non ci sembra abbiano orari limitati), abbandonata a se stessa nonostante le denunce di molti addetti ai lavori in questi ultimi anni, che finisce per trasformarsi in un dramma: per chi ha fatto violenza e per chi l'ha subita.
Un buon motivo per chiedere un intervento urgente del ministero della Salute. "SOLO" perche' dia disposizioni di rispettare la legge, ristabilendo i diritti sanitari dei malati di tossicodipendenza. Che proprio perche' appartengono alla categoria degli "ultimi", meritano piu' e pari attenzione di chiunque altro malato.
 
 
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