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Italia. Attenzione all'arroganza del potere nel confronto sulle droghe
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Articolo di Vincenzo Donvito
24 dicembre 2001 17:40
 
Secondo l'on. Antonio Tajani, capogruppo di Forza Italia al Parlamento Europeo, il pianeta italiano delle comunita' di recupero per tossicodipendenti e' all'avanguardia nell'Ue, al punto tale da proporlo come modello agli altri partner comunitari.
Ci auguriamo che il pensiero dell'on. Tajani sia solo frutto di un eccesso di enfasi per la fibrillazione che gli e' nata dopo la sbornia di Dom&niKa in, della scorsa domenica 23 dicembre, sul modello San Patrignano e sulla bonta' del metodo di recupero adottato dalla comunita' fondata da Vincenzo Muccioli. Comunque non abbiamo intenzione di entrare in polemica con l'esponente di Forza Italia, perche' sono botta e risposta che lascierebbero il tempo che trovano, in quanto non sposterebbero di una virgola la politica italiana in materia.
Cogliamo inveve l'occasione per ricordare che in questo momento sono ben altri i modelli che l'Europa comunitaria (e non solo, aggiungendoci la Svizzera) sta cercando di prendere come riferimenti: le sperimentazioni a cascata sulla riduzione del danno, sono all'ordine del giorno di tutti i Paesi, senza distinzione di destra, sinistra o centro che dir si voglia. A conferma che il problema tossicodipendenza e' essenzialmente sanitario e, per questo, non puo' essere affrontato in termini ideologici e culturali: ha solo bisogno di grandi dosi di realismo, soprattutto nella testa e nell'azione dei legislatori.
Una preoccupazione pero' ci viene: non vorremmo che fossimo in presenza dei primi cenni di modifiche legislative piu' punizioniste di quanto non siano gia' le attuali. Preannunci che poi si dovrebbero concretizzare in nuove leggi, disallinenado l'Italia dai Paesi che nel mondo stanno registrando la sconfitta della politica punizionista (tutti tranne quelli a regime autoritario). E' evidente che comprendiamo il desiderio di modifiche legislative per chi, come l'on. Tajani, ritiene di dover imprimere una svolta alle riflessioni e alle norme che in questi ultimi trenta anni hanno portato l'Italia ad essere un po' meno forcaiola per i tossicodipedenti, ma auspicheremmo che questo desiderio passi attraverso il tradizionale processo legislativo, con le maggioranze che vincono sulle minoranze dopo che le diverse opinioni ed esperienze siano state presentate e confrontate. Ribadiamo questo elementare principio di democrazia proprio il giorno dopo di Dom&niKa in, quando invece e' stato mostrato come e cosa la maggioranza di Governo intende fare sulla materia in ambito di informazione pubblica: monotematicita' monoteista. A parte il fatto che nel programma elettorale della Casa delle Liberta' non ci pare di avere scorto qualcosa di particolare in materia se non il tradizionale appello a prevenzione e informazione sui danni derivanti dall'uso delle droghe, tenderemmo a giudicare questa iper-attivita' alla stregua di quella del ministro Rocco Buttiglione sulle modifiche restrittive in materia di aborto: una sorta di abbaiare senza mordere per ricordare ai piu' di esserci. Pero', per stare piu' tranquilli che il gioco possa essere a carte scoperte e senza l'arroganza del potere, auspicheremmo che chi, nella Casa delle Liberta', dice di pensarla in materia cosi' come noi, faccia sentire la sua voce (della serie: ministro della Difesa Antonio Martino, se ci sei batti un colpo, e vice-ministro dei Beni Culturali Vittorio Sgarbi, perche' non fai altrettanto?). Non perche' vorremmo una gratificazione, ma solo per ricordarci di essere nell'Italia e nell'Europa del 2001 quasi 2002 e non negli Usa degli anni '930.
 
 
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