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Il Golden Crescent e i vecchi amici della Cia
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Articolo di Alessandro Garzi
20 settembre 2001 17:57
 
Dopo l'attacco alle Twin Towers, si sono potute contare almeno un paio di decine di esponenti politici o degli organismi internazionali che hanno dichiarato che il terrorismo islamico si e' finanziato con l'eroina dell'Afghanistan.
L'unica cosa che ci si puo' chiedere e' dove fossero state fino a ieri queste persone, quando il terrore del regime islamico dei Talebani colpiva solo le donne afghane, per le quali si sprecavano solo le catene di sant'Antonio via email. E dov'erano quando il direttore dell'Undcp Pino Arlacchi, con queste "canaglie", "terroristi" eccetera, ci andava a braccetto, regalandogli (salvo poi smentire senza smentire) milioni di dollari, praticamente per continuare indisturbati nella loro opera, o meglio, per non fare niente.
Ma questa e' solo cronaca recente.
Secondo un articolo su "il manifesto", del 19 e 20 settembre, scritto da Miche Chossudovsky, insegnante all'universita' di Ottawa, la Cia si sarebbe servita dei fondamentalisti islamici per evitare che quella zona cadesse sotto il dominio sovietico.
L'eroina del Golden Crescent (le zone produttrici di oppio nell'Asia centrale, comprendente Pakistan, Afghanistan ed Iran) sarebbe sotto lo stretto controllo dei servizi segreti Pakistani (Isi), a loro volta controllati dall'Intelligence Usa, e sarebbe stato usato "per finanziare ed equipaggiare l'esercito musulmano bosniaco (a partire dai primi anni '90), nonche' l'esercito per la liberazione del Kosovo. Esistono prove che, negli ultimi mesi i mercenari mujahiedeen stiano combattendo nei ranghi dei terroristi Kla-Nla in Macedonia".
Il Golden Crescent, oltre ad essere una scorta di risorse petrolifere, produce anche i tre quarti dell'eroina mondiale, con un fatturato annuale che va dai 100 ai 200 miliardi di dollari. Il "mercato globale" dell'eroina, ogni anno, fattura per 500 miliardi di dollari, circa 1.000.000.000.000.000 (un milione di miliardi) in lire.
E' importante sapere dov'erano i servizi Usa, prima che il Paese subisse i danni provocati anche dalla Cia e reagisse con la retorica della peggior specie fatta di bandiere a stelle e strisce e di "giustizie infinite" da far valere contro i Talebani, creati dalla Cia, foraggiati dall'Onu con Arlacchi, incoraggiati da Powell, quando usarono tutti i mezzi per "bandire le coltivazioni dell'oppio".
Possiamo fare diverse ipotesi, fatto sta che gli Usa saranno, a breve, impegnati militarmente in Afghanistan, dove si produce droga, sono impegnati in Colombia, Paese abbastanza famoso per la cocaina, sono stati impegnati nel Triangolo d'oro nel sud-est asiatico, anch'essa zona di produzione di eroina, e nei Balcani, dove le minoranze albanesi in Kosovo gestiscono i traffici.
Ma tra tutte le persone, esponenti politici eccetera, che hanno accusato di narcotraffico le Farc colombiane, piuttosto che i paramilitari dell'Auc, i Talebani o chissa' quale servizio segreto di qualche repubblica islamica, i servizi russi piuttosto che i guerriglieri ceceni, la Cina, il Myanmar/Birmania, pochi, veramente pochi, hanno pensato che la droga legale avrebbe lasciato chi fa del terrore la propria arma politica, senza la principale risorsa finanziaria.
 
 
 
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