Fino a poco tempo fa hashish e marijuana erano gestiti da consumatori e piccoli spacciatori che attraversavano il confine olandese come tante formichine, e tornavano con la "roba" da rivendere in circoli abbastanza ristretti e conosciuti. Ora il panorama sta mutando rapidamente: le grosse organizzazioni criminali hanno capito che la cannabis non e' piu' la cenerentola delle droghe. Da quando le droghe pesanti, e l'eroina in particolare, hanno perso terreno per la cattiva fama che le circonda, l'hashish ha potenziato enormemente il proprio grado di attrazione. Al punto che negli ultimi cinque anni i consumatori sono passati da 2 a 3 milioni, e tra questi ci sono ormai i ragazzini che si fanno lo spinello prima di entrare in classe.
Il crimine organizzato ha fatto due conti e ha concluso che le droghe leggere danno un margine di profitto equiparabile a quello dell'eroina e della cocaina, con la differenza che il rischio e' molto minore. Quante volte nei tribunali si sente i giudici ripetere: "In fondo e' solo marijuana.". Forse perche' ignorano che non e' piu' "l'erba" di una volta. Oggi le bande organizzate coltivano piantine "turbo" in capannoni costantemente illuminati e riscaldati ad una certa temperatura da cui ricavano canapa ad alto grado di principio attivo, molto superiore a quello delle piante coltivate nei campi. E anche le conseguenze sui consumatori sono pesanti se e' vero che aumenta il numero di coloro che finiscono in psichiatria.
Diversa la merce e diverso anche il commercio. A Hessen, per esempio, sono attivi dei clan e delle famiglie di nordafricani molto ben organizzati: ordinano la merce in Marocco e poi la distribuiscono ai piccoli spacciatori di Francoforte, ma fanno in modo che la merce e il denaro corrano su binari separati. Un corriere porta il denaro, un altro ritira la merce e per la polizia e' quasi impossibile risalire alla fonte.