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Gb. Quando il 'black crime' straborda, basta portarlo ai livelli del 'white crime'?
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Articolo di Vincenzo Donvito
30 marzo 2003 20:22
 
Secondo un rapporto dell'Home Office, uno ogni cento adulti neri di cittadinanza britannica, e' in galera.
I recenti provvedimenti che sono stati presi contro le armi da fuoco, le droghe e i crimini "di strada", hanno portato ad una esplosione del numero di arrestati e detenuti tra gli afro-caraibici, al punto tale che uno ogni sei detenuti appartiene a questi gruppi etnici.
Una situazione che si avvicina a cio' che accade negli Usa, dove un negro e' dieci volte piu' probabile che finisca in prigione rispetto ad un bianco, e dove un negro ogni 20 di eta' superiore ai 18, e' in prigione.
Il numero di detenuti di colore in Gran Bretagna, e' aumentato del 54% da quando il Partito Laburista e' al potere: prima erano 7.585, mentre oggi sono 11.710.
La popolazione carceraria afro-caraibica rappresenta il 16% di tutti i detenuti. Una percentuale spropositata se si considera che queste persone sono solo il 2% della popolazione generale.
Una serie di dati che stanno stimolando notevolmente il confronto fra le parti politiche. Con i Liberaldemocratici (il portavoce degli "Home Affairs", Simon Hughes) che evidenziano come molte di queste persone non vadano a scuola e sono esclusi dal mondo del lavoro; e i Laburisti (l'on. Oona King) che, pur rilevando quanto detto dai Liberaldemocratici, giustificano la necessita' di un sistema penale che riabiliti e, nello stesso tempo, commini le giuste punizioni.
Ma Frances Crook, direttore della "Howard League for Penal Reform", non usa mezzi termini: "C'e' una notevole percezione che i crimini 'di strada' siano per eccellenza commessi dalla popolazione di colore, anche perche' e' facile che queste persone siano piu' visibili alla polizia e ai tribunali. .. Il razzismo che si esprime abitualmente in forma diretta, e' stato sostituito dal codice. Per cui un crimine 'di strada', oggi significa semplicemente 'crimine negro' ('black crime'), cioe' commesso da un negro".
Le autorita' che hanno stilato il rapporto, invece, prendono tempo. Un portavoce dell'"Home Office", fa sapere che stanno lavorando sul sistema della giustizia criminale, in modo da comprendere i motivi di questi aumenti specifici, con l'intento -e la speranza- di mettere a punto un programma che contrasti queste disparita'.
La battuta e' facile, ma non possiamo farne a meno: il programma dell'Home Office e' di contrastare questa disparita'? Cioe' ai laburisti al Governo andrebbe bene che il numero degli afro-caraibici fosse uguale a quello dei bianchi . immaginiamo cercando di portare il numero dei detenuti afro-caraibici verso quello attuale dei bianchi (cioe' verso il basso), e non viceversa. Ma come? Solo auspicando un maggiore e onesto controllo di polizia (come chiede il laburista King), cercando di essere meno razzisti di quanto gia' non lo siano oggi? Forse potra' servire per dare una piccolissima risposta a quanto rilevato da Frances Crook sulla cultura e sulla prassi del 'black crime', ma non affronta il problema, e i problemi. Dove, tra gli altri, quello della permanenza del mercato clandestino della droga, e' tutt'altro che secondario.
 
 
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