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Francia. Il Senato fustiga "l'ideologia permissiva"
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Articolo di Rosa a Marca
5 giugno 2003 17:48
 
Ideologia permissiva, deriva di una politica molle, discorsi compiacenti, abdicazione inaccettabile: in cinquecento pagine pubblicate il 4 giugno, la commissione d'inchiesta senatoriale sulla politica delle droghe illegali mette chiaramente in causa coloro che sono incaricati di gestire questo spinoso problema. Le feroci conclusioni del rapporto senatoriale sono destinate a far sobbalzare alcune associazioni e alcuni specialisti in tossicomania.
Ci sono voluti tre mesi d'indagine perche' la commissione, presieduta da Nelly Olin (Ump), giungesse a queste terribili constatazioni. Tra il 5 febbraio e il 29 aprile i Senatori hanno non solo ascoltato 56 esperti del problema, ma si sono spostati "in loco", e al termine del loro lavoro hanno lanciato il grido d'allarme: "La Francia si droga".
E' vero che il consumo di eroina e' diminuito, ma in compenso e' esploso l'uso di hashish. Gli "sperimentatori" della cannabis sono passati da meno del 20% dei primi anni 90 a oltre il 30% di oggi. Piu' grave ancora, l'uso intensivo si e' sempre piu' esteso, tanto che nel 2000, oltre il 16% dei ragazzi ammetteva di aver fumato hashish una ventina di volte al mese. Di fronte a una tale banalizzazione, i senatori denunciano "l'ideologia permissiva" e un dispositivo "obsoleto e inadeguato".
Se la prendono con la Mission interministérielle de lutte contre les drogues et la toxicomanie (Mildt) per non avere fatto abbastanza per mettere in guardia i giovani dai rischi legati alle droghe.
Sotto accusa anche i programmi di sostituzione, che non sono stati considerati come una tappa per uscire dalla dipendenza, ma un mezzo per rimpiazzare una droga illegale con un'altra, legale.
Altra inquietudine dei senatori: le amfetamine, l'ecstasy, le droghe sintetiche sempre piu' utilizzate, ma anche il fenomeno del "policonsumo", dove si mescolano droghe legali (tabacco e alcool) e droghe illegali. "Ci si e' sbagliati su tabacco e alcool; non dobbiamo fare gli stessi errori con la cannabis", aggiunge il relatore.
Ce n'e' anche per la politica giudiziaria, in particolare per l'inapplicabile legge del 1970. Secondo la commissione, era una buona legge quando e' stata votata: allora bisognava trovare delle misure per gli eroinomani; oggi e' diverso perche' occorre soprattutto limitare il consumo di cannabis.

Per tornare sulla buona via i senatori propongono di riformare la legge, come chiedono diversi membri del Governo e anche il presidente Jacques Chirac. E dunque i senatori sono favorevoli a una risposta giudiziaria sistematica ed adeguata, ma propongono anche una contravvenzione di quinta classe per il primo uso. Inoltre, la persona potra' essere avviata a una struttura sanitaria o sociale qualora la sua situazione fosse ritenuta inquietante.
In compenso, i senatori vanno oltre quando si tratta di recidiva e di rifiuto delle cure. In quel caso scatta il cartellino rosso e sara' un reato. Essi suggeriscono anche di mettere i recidivi e gli irriducibili in un centro chiuso di trattamento della tossicodipendenza. Una suggestione, questa, che dovrebbe provocare una levata di scudi da parte delle associazioni. Ma prima di arrivare a questo estremo, il rapporto da' priorita' alla prevenzione. Attraverso la scuola, i ragazzi e i loro genitori dovranno essere informati sui danni delle droghe.
 
 
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