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Francia. La marcia dell'ecstasy
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Articolo di Rosa a Marca
12 aprile 2003 17:48
 
In Francia il consumo di ecstasy aumenta. E cambia volto. Gli ultimi dati, non ancora pubblicati, mostrano un quasi raddoppio tra gli adolescenti nel giro di due anni. A 17 anni, il 5% dei maschi (contro il 2,8% nel 2000) e il 2,9% delle ragazze (1,4%) dichiarano di averla assunta almeno una volta. Queste percentuali derivano dai 14.000 giovani interpellati nel 2002 in occasione della giornata di chiamata e di preparazione alla Difesa. La diffusione di quella che una volta si chiamava "pillola dell'amore" e' in piena contraddizione sia con i messaggi di prevenzione diffusi dal precedente Governo sia con la percezione dell'opinione pubblica, che giudica l'ecstasy piu' dannosa della cocaina.
Neuroni. Per di piu', gli avvertimenti degli studiosi basati su ricerche realizzate con le scimmie sono allarmanti. "Con l'ecstasy si modifica il modo di rapportarsi agli altri, sparisce la sensazione di fatica, non si avverte piu' la mancanza d'acqua. Il problema e' che ci si focalizza sugli effetti immediati che comportano relativamente pochi inconvenienti, ma si sottovalutano gli effetti a medio termine, i piu' pericolosi", avverte il neurobiologo Jean-Pol Tassin. Solo gli studiosi dicono "attenzione, state distruggendo i vostri neuroni". L'ecstasy accelera la sparizione dei neuroni modulatori dell'umore. "La perdita di neuroni puo' provocare disturbi come la depressione o la difficolta' a concentrasi". Disturbi che possono restare "silenziosi" per settimane o anche per anni. In conclusione, "l'ecstasy e' neurotossica, e il rischio dipende dalle caratteristiche fisiologiche dell'individuo, dalla quantita' di prodotto, ma anche da quello che e' contenuto nella pasticca oltre all'ecstasy".
Nuovi consumatori. Il ricorso all'ecstasy si accompagna al mutamento dei comportamenti. "Si e' passati da un consumo ludico, una volta ogni quindici giorni, a una condivisione con gli amici tutti i fine settimana. Prima si riusciva a gestire il piccolo manco del mercoledi', ma ora?", analizza Jean-Marc Priez, presidente di Technoplus, associazione che si preoccupa della riduzione del danno. Qual'e' il profilo del nuovo consumatore? E come intervenire in assenza di una qualsiasi campagna di prevenzione da parte del Governo Raffarin?
 
 
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