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Francia. Intervista con il ministro della Sanita', Jean-Francois Mattei
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Articolo di a cura di Rosa a Marca
30 novembre 2002 17:58
 
Alla domanda se sia favorevole alla depenalizzazione della cannabis, il ministro risponde di no.
"Sono contrario alla depenalizzazione e sono favorevole al mantenimento della proibizione. Visti i dubbi che ci sono sugli effetti secondari della cannabis, verremmo meno al principio di precauzione. E' una questione di pedagogia. Nel momento in cui attiviamo una campagna antitabacco, come si puo' far capire alla gente che e' vietato fumare ma che la cannabis invece va bene?. In piu', proseguendo su questa logica, l'autorizzazione comporterebbe l'obbligo di garantire la qualita' del prodotto. No, non voglio proprio metterci le mani".
Obiezione dei giornalisti Matthieu Ecoiffier e Eric Favereau, che lo hanno intervistato per il quotidiano parigino Liberation del 29 novembre, sulla legge del 1970: la legge criminalizza anche il semplice consumo eppure i consumatori sono 3,3 milioni.
Risponde il ministro: "Una legge non applicata perde di credibilita'. La legge del 1970 che mette in prigione un fumatore di spinello e' inadeguata. Dovremo probabilmente andare verso la proporzionalita' tra pena e reato. Ci sara' un dibattito parlamentare. Io non ho chiusure. Se il dibattito si presentera' sotto forma di un disegno di legge parlamentare, non lo respingero'. Ma manca ancora l'arbitrato del primo ministro su questo argomento."
Intanto si apre a Parigi il Salone della canapa. Decine di migliaia di persone coltivano la cannabis.
"Non e' detto che quando la societa' si muove vada sempre dalla parte giusta. Io non sono un gregario, cerco di essere un capo. Vorrei prendere il mio bastone da pellegrino per spiegare che banalizzare questo consumo non fa bene alla salute".
Ma come si puo' fare un discorso credibile sulla riduzione del danno a una maggioranza di giovani che fuma per piacere e non in modo problematico?
"Il discrimine non e' tra il piu' e il meno. E' tra il si' e il no. Noi siamo responsabili del nostro capitale salute, e la nostra prima responsabilita' e' di renderci liberi. Bisogna saper dire di no".
Lei non ha mai fumato?
"No"
 
 
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