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Finlandia. Sempre piu' psicofarmaci prescritti per uso ricreativo
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Articolo di Cinzia Colosimo
15 novembre 2002 18:15
 
Sta aumentando il fenomeno dei farmaci/droghe fra la giovane popolazione finlandese e fra i giovani medici. Tra i medicinali sotto accusa vi sono i psicofarmaci, che colpiscono il sistema nervoso centrale e che, in caso di abuso, provocano intossicazione.
Secondo un rapporto del National Board of Medicolegal Affairs (NBMA), da qualche anno circa un milione di ricette finiscono per essere vendute al mercato illegale, e sembra che i medici responsabili di questo fenomeno siano, per la maggior parte, giovani dottori precari. Solo da gennaio a luglio di quest'anno, le prescrizioni "sospette" sono state 78, ma nell'intero 2001 sono arrivate a 106.
Generalmente accade che medici piu' giovani o studenti di medicina prescrivano medicinali per se stessi o per i loro pazienti senza una reale necessita' terapeutica.
Per porre freno a questo comportamento, l'anno scorso la NBMA ha sospeso uno studente di medicina dal suo diritto di operare temporaneamente come fosse uno psichiatra, e quest'anno si sono gia' verificati altri due casi simili.
Eila Uotila, direttore generale della NBMA sostiene che "i casi di dipendenza sono in aumento. L'uso di droghe fra studenti e giovani sembra essere accettato, e anche fra i dottori e' chiaramente vista come una cosa normale".
All'inizio del 2000 il Ministero degli Affari Sociali e della Sanita' ha imposto rigide restrizioni per la prescrizione di sostanze psicoattive. Secondo il nuovo regolamento infatti ai medici, dopo aver visitato un paziente per la prima volta, non e' permesso rilasciare ricette di farmaci che influiscano sul sistema nervoso centrale, e le stesse ricette dovrebbero prescrivere la minore dose possibile di questi farmaci.
Le droghe ottenute in maniera impropria spesso provengono da pazienti che accumulano ricette da medici diversi. Inoltre gli stessi farmaci vengono rivenduti al mercato nero, ma accade anche che i medici stessi ne abusino per se stessi o per i loro familiari.
Secondo Uotila, la concezione generale sull'uso di droghe psicoattive si riflette anche nel modo di pensare dei giovani medici e delle infermiere, per cui sarebbe positivo discuterne durante la loro formazione professionale.
 
 
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