testata ADUC
Droghe illegali in campagna elettorale. Giocare sporco con la vita delle persone
Scarica e stampa il PDF
17 settembre 2022 11:57
 
 A parte alcune liste che sostengono, più o meno in maniera manifesta, la depenalizzazione/legalizzazione della cannabis (1), si percepisce molto “rumore” da chi vorrebbe inasprire ulteriormente la legislazione vigente (2). Colpisce il fatto che alcune di queste liste proibizioniste, in materia di giustizia siano garantiste (3)… ma evidentemente ci sarebbe da chiarirsi sul concetto di garantismo in giustizia, e non solo.

In campagna elettorale, dicono alcuni “saggi” della giustizia, si fanno anche proposte senza che le stesse abbiano base giuridica per essere poi realizzate (4), perché ciò che conta è l’effetto estremistico/emotivo più di quello giuridico e politico.
Ed è questo lo spirito che sembra aleggiare tra chi vorrebbe mettere in galera (con tanto di chiavi buttate via), o provvedimenti simili, i consumatori di sostanze illegali. Queste liste parlano di droghe (soprattutto cannabis) in modo truce, estremistico, senza ragionarci e, inoltre, ignorando qualità e livello di confronto in materia a livello europeo e mondiale, dove tutti (ma proprio tutti, inclusi i partiti a loro “fratelli”... a parte Putin) procedono verso depenalizzazione/legalizzazione (5). Il limite tra opportunità e opportunismo è labile.

Ci viene in mente l’ex-presidente Usa Donald Trump. In questi giorni in campagna per le elezioni di metà mandato del prossimo novembre, ha deciso di “cambiare idea” proprio sulla questione droghe. Persone che furono da lui – presidente - liberate per reati di droghe, oggi ne chiede l’esecuzione (6).

Trump da una parte, proibizionisti italiani dall’altra, dimentichi del “garantismo” hanno deciso di giocare sporco con la vita delle persone. Far riferimento ai presunti “istinti bassi” degli elettori, anche negando se stessi, costi quel che costi, quel che conta è il risultato. Presumono che l’intelligenza degli elettori sia “passionale” (7) e che la memoria sia corta.


1 – giammai, di tutte le droghe illegali…. Come se il concetto giuridico e umano non fosse lo stesso.
2 – legislazione vigente: divieto di coltivazione per ricreativa, e legale solo per lo Stato la coltivazione di terapeutica. Per quest’ultima il consumo è legale su prescrizione medica (carenze gigantesche per l’approvvigionamento), mentre è un illecito il consumo della ricreativa.
3 – pur se con un impegno tutto da valutare, hanno sostenuto i recenti referendum (falliti) per la giustizia giusta.
4 – è il caso del candidato “garantista” di Fratelli d’Italia, Carlo Nordio, candidato in pectore al ministero della Giustizia in caso di governo del centro-destra, rispetto alla proposta di “blocco navale” per impedire l’arrivo di migranti nel Mediterraneo.
5 – in campagna elettorale, c’è da notare un “refuso” del Partito Democratico che, tra alcuni aspetti della legalizzazione, sostiene quella del consumo di cannabis terapeutica… quando questo consumo è già legale dal 2016.
(6) Trump presidente aveva firmato il bipartisan First Step Act che, riducendo alcune pene detentive federali, aveva fornito ai giudici alternative alle sanzioni obbligatorie, applicando retroattivamente il Fair Sentencing Act del 2010 per eliminare il razzismo e la disparità nelle condanne per cocaina. Alla fine migliaia di persone furono liberate. Ma durante la sua permanenza alla Casa Bianca, e in atto la sua presunta campagna del 2024, Trump chiede l'esecuzione di persone accusate di reati di droga, le stesse persone per le quali aveva investito il suo capitale politico nella liberazione.
7 – a prescindere, “la droga fa male”… è uno slogan che nessuno può contestare. Poi ci sarebbe da discutere sui mali del proibizionismo, sull’alcool, sul tabacco, sul gioco d’azzardo, sul maschilismo…. ma … “la droga fa male”… e, si sa, la parola “droga” evoca quasi esclusivamente quelle oggi illegali e giammai quelle che fanno parte della propria cultura e i cui effetti sono sotto controllo (grossomodo) proprio perché legali.
 
CHI PAGA ADUC
l’associazione non percepisce ed è contraria ai finanziamenti pubblici (anche il 5 per mille)
La sua forza economica sono iscrizioni e contributi donati da chi la ritiene utile

DONA ORA
 
 
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS