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Cosa sono gli enteogeni. Il mercato immenso degli psichedelici
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Articolo di Redazione
13 giugno 2024 0:50
 
Cosa sono gli enteogeni e perché sono un diritto umano?

I diritti umani sono i diritti e le libertà fondamentali che appartengono a ogni persona, indipendentemente da razza, sesso, nazionalità, etnia, lingua, religione o qualsiasi altro status.

Il concetto di diritti umani è stato formalmente sancito nel sistema globale con l'adozione della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (UDHR) da parte dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948. Questo storico documento delinea 30 articoli che rappresentano i diritti fondamentali di tutti gli esseri umani. 

Tuttavia, nonostante il riconoscimento da parte della Dichiarazione Universale del diritto alla libertà di pensiero, coscienza e religione, le attuali leggi internazionali sulla droga sembrano violare questi diritti umani fondamentali. La criminalizzazione e la proibizione di alcune sostanze, comprese quelle utilizzate nelle pratiche enteogeniche, prevalgono sull'autonomia corporea e sulla sovranità di un individuo sulla propria coscienza.

Queste leggi soggettive spesso non si basano su prove scientifiche di danno, ma piuttosto su fattori politici, sociali e culturali.

Gli enteogeni sono sostanze psicoattive, tipicamente derivate da piante o funghi, che vengono utilizzate in contesti spirituali, religiosi o sciamanici per indurre stati alterati di coscienza.

Gli esempi includono funghi psilocibina, ayahuasca, peyote e iboga. Molte culture indigene utilizzano da migliaia di anni queste sostanze nei rituali sacri, medicinali e spirituali. La stessa parola "enteogeno" significa "generare il divino interiore".

La criminalizzazione degli enteogeni e delle piante/funghi da cui derivano non solo ha violato il diritto alla libertà di pensiero e di religione, ma ha anche portato all’erosione di molte pratiche culturali indigene. Inoltre, la cosiddetta “Guerra alla droga” ha avuto conseguenze devastanti, tra cui l’incarcerazione di massa, le disparità razziali nell’applicazione delle norme e l’incapacità di affrontare la dipendenza come problema di salute pubblica.

In questo articolo esploreremo la storia e il significato culturale delle pratiche enteogene, lo stato attuale delle leggi sulla droga e il modo in cui queste leggi sono in conflitto con i diritti umani fondamentali delineati nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.

Sosterremo che la libertà cognitiva – il diritto alla sovranità sulla propria coscienza – è un diritto umano fondamentale e che le leggi sulla droga devono essere riformate per rispettarlo. È tempo di abbandonare il paradigma della criminalizzazione e di adottare un approccio razionale, basato sulla scienza, il consumo compassionevle di droga e la dipendenza, che rispetti i diritti umani.

Cosa sono esattamente gli enteogeni e perché dovresti usare questa parola più spesso?
Il termine "enteogeno" deriva da due antiche parole greche: "entheos", che significa "pieno di dio, ispirato, posseduto" e "genesthai", che significa "venire all'esistenza". Nel suo insieme, un enteogeno è una sostanza che induce l'individuo a diventare ispirato o a provare sentimenti di ispirazione, spesso in un contesto religioso o "spirituale".

Gli enteogeni sono stati utilizzati praticamente in ogni cultura e religione conosciuta dall'umanità. Dagli antichi testi indù vedici che descrivono l'uso del soma, ai Misteri Eleusini dell'antica Grecia, alle pratiche sciamaniche delle popolazioni indigene di tutto il mondo, queste sostanze hanno svolto un ruolo profondo nella spiritualità e nella cultura umana.

Nel contesto occidentale moderno, gli enteogeni sono spesso associati a sostanze psichedeliche come l'LSD, i funghi psilocibina e la DMT.

Tuttavia, il termine enteogeno è preferito da molti che usano queste sostanze in un contesto spirituale o religioso, poiché sottolinea il loro potenziale di indurre esperienze mistiche o trascendenti, piuttosto che essere semplicemente usate a scopo ricreativo.

Nonostante la loro lunga storia di uso culturale e religioso, molti enteogeni sono attualmente illegali secondo le leggi internazionali sulla droga. Si tratta di un fenomeno relativamente recente, poiché molte di queste sostanze sono diventate illegali solo a metà del XX secolo.

Le ragioni del loro divieto sono complesse e spesso politiche, anziché basarsi su una valutazione scientifica dei potenziali danni.

L’idea che alcune piante o funghi possano essere resi illegali è, a pensarci bene, piuttosto bizzarra. Se accettiamo la visione scientifica tradizionale secondo cui gli esseri umani si sono evoluti su questo pianeta insieme a queste specie, allora conviviamo con loro da millenni. Molte delle piante e dei funghi contenenti composti enteogenici sono stati consumati dagli esseri umani per migliaia di anni senza grossi danni per la società.

Inoltre, è importante notare che non sono le piante o i funghi in sé ad essere illegali, ma piuttosto l'atto umano di possederli, coltivarli o consumarli.

L’idea che un governo possa proibire a un individuo di alterare la propria coscienza, soprattutto in un contesto spirituale o religioso, sembra andare contro i diritti umani fondamentali e la libertà cognitiva.

Questo è il motivo per cui il termine "enteogeno" è così importante. Usando questa parola riconosciamo che queste sostanze non sono semplicemente "droghe" usate a scopo ricreativo, ma piuttosto strumenti utilizzati da millenni per scopi spirituali e religiosi. Quando li inquadriamo in questo contesto, diventa chiaro che il loro divieto non è solo illogico ma anche una violazione della libertà religiosa e dell’autonomia personale.

Perché il mondo non finirà se le pratiche enteogene diventeranno un diritto protetto!
Uno degli argomenti chiave avanzati da coloro che sono a favore della proibizione della droga è che se dovessimo legalizzare la cannabis e altri enteogeni, la società collasserebbe. Dipingono un quadro di dipendenza diffusa, diminuzione della produttività e decadimento morale.

Tuttavia, la recente legalizzazione della cannabis in molte giurisdizioni ha dimostrato che questa narrazione è falsa. La società continua a funzionare normalmente in queste aree. In effetti, alcune prove suggeriscono che ci sono risultati positivi associati alla legalizzazione, come la riduzione dell’uso di prodotti farmaceutici e il fatto che le persone diventino più attive e più sane.

È importante notare che non tutti gli enteogeni sono uguali. Ad esempio, l’esperienza del consumo di funghi contenenti psilocibina è molto diversa da quella della cannabis. Tuttavia, questa distinzione è in gran parte irrilevante quando si tratta della questione della legalizzazione.

Questo perché l'uso degli enteogeni, indipendentemente dai loro effetti specifici, è tipicamente guidato dal principio "Set and setting".

"Set and setting" è un termine coniato dal ricercatore psichedelico Timothy Leary negli anni '60. Si riferisce ai parametri psicologici, sociali e culturali che modellano la risposta alle droghe psichedeliche. "Set" è lo stato mentale che una persona porta all'esperienza, inclusi i suoi pensieri, l'umore e le aspettative.

Il “setting” è l'ambiente fisico e sociale in cui la droga viene consumata. L'idea è che gli effetti di una droga psichedelica siano in gran parte determinati da questi fattori, piuttosto che dalla droga stessa.

Coloro che scelgono di consumare enteogeni, sia in un contesto spirituale, terapeutico o ricreativo, generalmente comprendono l'importanza di Set e Ambientazione.

Riconoscono che si tratta di sostanze potenti che dovrebbero essere utilizzate con intenzione, preparazione e cura. Questa comprensione mitiga molti dei potenziali rischi associati all’uso dell’enteogeno.

Inoltre, anche se gli enteogeni fossero legali, è probabile che molte, se non la maggior parte, delle persone sceglierebbero comunque di non consumarli. Le convinzioni personali, le norme culturali e le preferenze individuali giocano tutti un ruolo nel modellare il comportamento.

Possiamo vederlo con la legalizzazione della cannabis: mentre alcune persone si sentivano più libere di sperimentare, la maggior parte della popolazione non è diventata improvvisamente consumatrice abituale di cannabis.

Le prove storiche e contemporanee suggeriscono che coloro che desiderano consumare enteogeni troveranno il modo per farlo indipendentemente dal loro status legale. Al contrario, coloro che non hanno interesse a consumare queste sostanze difficilmente inizieranno semplicemente perché sono legali.

Pertanto è lecito ritenere che, anche se la legalizzazione degli enteogeni potrebbe essere “spaventosa” per alcuni, la verità è che il mondo non finirà e, di fatto, potrebbe rivoluzionare la società per diventare qualcosa di migliore.

Come le pratiche enteogeniche potrebbero salvare l'umanità
Coloro che si impegnano in pratiche enteogeniche spesso descrivono le loro esperienze come “olistiche”, riferendo un profondo senso di connessione con tutte le cose del pianeta. Parlano dell'esperienza dell'"amore universale" e di un profondo senso di unità con tutta l'esistenza.

Questo cambiamento di prospettiva, spesso definito “esperienza enteogena”, ha il potenziale di alterare drasticamente il modo in cui gli individui si relazionano con se stessi, con gli altri e con il mondo che li circonda.

Immagina se solo il 10% della popolazione mondiale adottasse questo concetto di connessione universale. Potrebbe portare a una significativa riduzione della violenza, dello sfruttamento e delle divisioni.

Dopotutto, come puoi danneggiare o ingannare ciò con cui senti una connessione profonda e intrinseca? L’empatia, a quanto pare, è un sottoprodotto naturale delle pratiche enteogeniche.

Sebbene altamente soggettivi, molti individui che si impegnano regolarmente in pratiche enteogeniche riferiscono di essere diventati meno attaccati alle ideologie politiche. Si ritrovano a sfidare i propri pregiudizi e a pensare al di fuori delle rigide strutture mentali che spesso definiscono le nostre visioni del mondo.

In termini neurologici, queste strutture sono letteralmente cablate nel nostro cervello mentre rafforziamo determinate reti neurali attraverso la ripetizione e il rinforzo.

Gli enteogeni, d'altro canto, sembrano indurre uno stato di elevata neuroplasticità, consentendo agli individui di liberarsi da queste "scatole neurali" costruite dalla cultura, dalle abitudini e dai condizionamenti. Questa flessibilità di pensiero potrebbe essere fondamentale per affrontare molte delle questioni complesse e sistemiche che affrontiamo come specie.

Immagina un mondo in cui empatia, adattabilità e pensiero sfumato siano la norma. Un mondo in cui il tribalismo politico passa in secondo piano rispetto al benessere umano universale. Dove i bisogni e le prospettive di tutti gli individui, indipendentemente dal loro background, siano considerati e incorporati nel tessuto della società.

Questo è il tipo di cambiamento di paradigma che le pratiche enteogeniche diffuse potrebbe potenzialmente catalizzare.

Una società costruita su questi principi sarebbe pronta per una crescita ed un’evoluzione senza precedenti. Sarebbe una società radicata nell’amore, nella libertà e nella consapevolezza che siamo tutti interconnessi.

Sebbene l’adozione diffusa di pratiche enteogeniche non sia una panacea, potrebbe essere un potente strumento per facilitare il tipo di cambiamento della coscienza globale di cui la nostra specie ha così disperatamente bisogno.

Naturalmente, questa visione è speculativa e ottimistica. Realizzarlo richiederebbe cambiamenti significativi nei nostri attuali quadri giuridici, sociali e culturali. Ma in un mondo sempre più fratturato dalla divisione, dalla disuguaglianza e dalla distruzione ambientale, è una visione che vale la pena considerare.

Forse, abbracciando la saggezza e il potenziale delle pratiche enteogeniche, possiamo fare un passo collettivo verso un futuro umano più empatico, connesso e illuminato.

La linea di fondo appiccicosa
Il mio obiettivo con questo articolo è mostrarti la follia delle leggi sulla droga. Per dimostrarti che l’uso di LSD, psilocibina e sì… cannabis… è un diritto umano protetto. Voglio mostrarvi che nonostante la legalizzazione, la maggior parte delle persone continua a non usarlo e, infine, che forse questo percorso di enteogeni potrebbe essere il primo domino per salvare l’umanità dall’avidità, dalla corruzione e dall’odio.

Non sei un tossicodipendente: sei un praticante psicospirituale. Ricordatelo sempre.

(Reginald Reefer su Cannabis,net del 04/06/2024)

 
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