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Colombia. Narcotraffico e presidenziali
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Articolo di Donatella Poretti
12 maggio 2002 20:47
 
Ombre e fantasmi di legami con il narcotraffico compaiono alla vigilia dell'appuntamento elettorale del 26 maggio su entrambi i candidati principali.
Horacio Serpa, il candidato ufficiale del Partito liberale e secondo nei sondaggi, si ritrova cosi' a fare i conti con una vicenda del 1996 quando l'allora presidente Samper aveva progettato di intraprendere un piano di pace sia con la guerriglia che con i narcotrafficanti. Serpa che all'epoca era ministro dell'Interno ha sempre negato l'esistenza di questo piano. Nel 1995, e sempre al suo ministero, viene imputata l'approvazione di una legge che praticamente aveva fatto crollare tutti i processi ai politici e giornalisti che avevano ricevuto denaro dal Cartello di Cali. La legge conosciuta come "narcomico" condizionava le indagini per arricchimento illecito al fatto che chi aveva dato il denaro fosse stato condannato.
Alvaro Uribe, primo nei sondaggi, liberale indipendente, si trova a fare i conti con un'amicizia pericolosa, quella di Pedro Juan Moreno Villa, su cui pendono dei rapporti della Dea, l'antidroga Usa, non troppo edificanti. Legami con i paramilitari e la proprieta' della Gmp, impresa di prodotti chimici che, tra il 1994 e il 1998, e' stata la maggior importatrice di una delle sostanze fondamentali per la raffinazione della cocaina.
 
 
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