testata ADUC
Colombia. Massacrati dalle Farc 34 cocaleros
Scarica e stampa il PDF
Articolo di Donatella Poretti
17 giugno 2004 20:23
 
Un massacro, un crimine contro l'umanita', un crimine di guerra, un atto da terroristi, comunque lo si voglia chiamare quello che e' avvenuto martedi' nella zona nord orientale della Colombia segna un'ulteriore svolta nel conflitto interno nel Paese.
Localita' La Gabarra, dipartimento Norte de Santander, 700 km a nordest di Bogotá, zona di coltivazioni illegali -10 mila ettari coltivati a coca- e quindi zona disputata tra i guerriglieri marxisti delle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (Farc) e i paramilitari di destra delle Autodifese Unite della Colombia (Auc). Martedi' mattina, raccontano i pochi superstiti, sono arrivati i guerriglieri delle Farc e il villaggio di raccoglitori di foglia di coca, i "raspachines", si e' trasformato nello scenario di un massacro. Il bilancio finale e' stato di 34 campesinos morti sgozzati e 7 feriti, sopravvissuti per miracolo tra chi e' riuscito fortunosamente a scappare e chi si e' finto morto.
Le Farc hanno ammesso la paternita': "e' stata una incursione armata (.), uno sviluppo dei combattimenti senza quartiere contro le forze militari-paramilitari del regime fascista colombiano". "Lacrime di coccodrillo", quelle del Governo scrivono i "guerriglieri" nel comunicato stampa diffuso tramite il sito Internet Anncol, dove spiegano che la lotta armata e' "l'unica forma per fare opposizione in Colombia".
Il riferimento e' alle dure parole pronunciate dal presidente Alvaro Uribe: "Che tristezza, come hanno sgozzato i nostri campesinos! Che cosa e' questo? Questo e' un atto della vecchia guerriglia ideologica? Questo e' un atto della guerriglia che vuole essere considerata come una organizzazione politica? No, questo e' un atto di puro meschino terrorismo".
Eppure nel rimando di accuse e di responsabilita' anche l'Esercito sembra avere la sua parte: esistevano delle denunce e delle segnalazioni che le Farc si stavano predisponendo a recuperare la zona alle Auc e esistevano segnali che avrebbero compiuto un massacro.
Ma che non esista solo il bianco e il nero nella disastrosa situazione colombiana lo dimostra anche una ulteriore polemica che si e' aperta dopo il massacro di La Gabarra tra Amnesty International e il presidente Uribe. Quest'ultimo infatti si era lamentato del fatto che non era venuta nessuna condanna dei fatti: "Sapete che cosa mi intristisce? Che fino ad ora non ho sentito neppure una parola di Amnesty International! E' doloroso sapere che hanno sgozzato 34 campesinos e loro guardano in silenzio. Amnesty International, e' la stessa che abusa del suo buon nome per accusare la Forza Pubblica colombiana per maltrattarla con maldicenza e maltrattarla con la calunnia! Amnesty International, la stessa che ancora non si e' pronunciata e che si presenta nelle sedi ufficiali dei Governi europei chiedendo la condanna dello Stato della Colombia come terrorista". L'accusa di Uribe e' di avere un colore politico, di denunciare solo quello che politicamente e' distante da loro: "Le Ong che si battono per la difesa dei diritti umani non possono segnalare un atto dell'autorita' come contro i diritti umani quando a compierlo e' un Governo a cui non sono affini ideologicamente. E neppure possono stare in silenzio quando un fatto terrorista lo commette una organizzazione terrorista con cui l'Ong ha delle affinita' ideologiche". "So che questo e' un duro dibattito, ma devo farlo", ha detto Uribe.
"Il presidente Uribe si chiede con chi sta Amnesty e noi rispondiamo che stiamo sempre con le vittime, chiunque sia il massacratore. Se anche il Governo stesse con le vittime, uno dovrebbe chiedersi perche' sta portando avanti delle politiche contrarie alle raccomandazioni in tema di diritti umani dell'Onu, politiche che stanno promuovendo l'impunita' e inviano cosi' un messaggio molto forte ai settori armati, guerriglia o paramilitari", ha replicato direttamente da Londra Amnesty per bocca di Peter Druri.
Ad essere assente e' ancora una volta un dibattito che vada piu' a fondo e che si chieda il perche' gruppi armati si contendano territori la cui ricchezza e la foglia di coca.
 
 
ARTICOLI IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS