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Colombia. Appello per una nuova politica antidroga
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Articolo di Donatella Poretti
4 agosto 2002 21:32
 
E' stato pubblicato nell'edizione domenicale del maggior quotidiano colombiano, El Tiempo, un appello per una nuova politica antidroga. Firmato da intellettuali, giornalisti e scrittori, e rivolto al nuovo Governo di Alvaro Uribe Velez, che entrera' in carica il prossimo mercoledi' 7 agosto, si incentra sulla necessita' di rivedere le politiche antidroga sotto il principio della riduzione del danno, per offrire al Paese soluzioni piu' efficaci di fronte al flagello della droga. Non e' un appello antiproibizionista o legalizzatore, ma si propone di ri-vedere con un altro sguardo tutta la materia della lotta alla droga, partendo dal fallimento delle attuali politiche. Lo riportiamo integralmente, confidando nell'apertura di un dibattito.

"L'insediamento di un nuovo Governo risulta propizio per fare all'opinione pubblica una nuova proposta di cambiamento sostanziale dell'attuale politica sulle droghe.

Considerazioni
1. La guerra alle droghe ha ignorato le considerazioni storiche, economiche, culturali e sociali del fenomeno.

2. La politica di eradicazione, basata principalmente sulle fumigazioni aeree, e' fallita. Durante gli ultimi Governi sono stati fumigati piu' di 250.000 ettari, tuttavia oggi l'area seminata (a foglia di coca, a papavero da oppio, o a marijuana, ndr) e' di circa 160.000 ettari, il 25% in piu' che quattro anni fa, mantenendo intatta' la reddittivita' del commercio, aggravando il deterioramento ambientale e obbligando a spostarsi migliaia di contadini.

3. L'eradicazione forzata e massiccia, lungi dall'aver risolto il problema, ha generato molteplici effetti collaterali:
1) L'articolazione tra la produzione e la distribuzione di droghe, ha fatto sviluppare poderose organizzazioni criminali, che trascendono le frontiere nazionali.
2) Parallelamente si e' avuto un rapido impulso alle organizzazioni armate irregolari innalzando il livelli del conflitto fino a rasentare la guerra civile.
3) La guerra alle droghe ha costretto lo Stato a destinarvi ingenti fondi, che impiegati in altri modi avrebbero potuto dare, invece, un impulso allo sviluppo sociale ed economico del Paese e rafforzare la sua democrazia.
4) L'espansione delle coltivazioni illecite verso i Paesi vicini ha debilitato la configurazione delle politiche latinoamericane di fronte ai grandi blocchi mondiali nel mezzo di una globalizzazione inesorabile.
5) La Guerra contro la Droga ha ignorato scelte piu' democratiche e meno rischiose per la popolazione coinvolta. L'esperienza dell'Olanda, di alcune citta' europee e di alcuni Stati degli Usa, evidenziano che esistono scelte piu' efficaci per frenare il consumo e ridurre la diffusione di malattie mortali correlate all'uso incontrollato delle droghe illegali.

Raccomandazioni
1. Il Governo entrante deve convocare un ampio dibattito nazionale sul problema del narcotraffico nel Paese.

2. Organizzare una Commissione rappresentativa che raccolga e ordini i molteplici interessi nazionali e i diversi punti di vista che esistono nel dibattito.

3. La nuova politica sulle droghe dovra' ispirarsi alla nozione della riduzione del danno. Sebbene questa sia stata applicata al consumo, crediamo che la sua estensione verso la catena della produzione, distribuzione e consumo, sara' produttiva. Questa prospettiva parte distinguendo chiaramente le tre tappe del processo, per offrire, conseguentemente, trattamenti differenziati:

Rispetto alla produzione:
- E' necessario che sia abbandonata la strada dell'aspersione area (degli erbicidi, con le fumigazioni), e venga sostituita con accordi sicuri di sviluppo alternativo da stipulare con le comunita' campesinas produttrici.
- La Colombia potra' cercare un sostegno finanziario internazionale per stabilire un progetto pilota di acquisto garantito dei raccolti di prodotti agricoli legali, agli stessi prezzi della coca, della durata di dieci anni.
- Questo programma dovra' essere accompagnato da assistenza tecnica, credito sussidiato e creazione di Zone di Riserva sia nelle regioni di proprieta' precarie, cosi' come nei territori dei narcotrafficanti, sotto il controllo del Consiglio Nazionale sugli Stupefacenti. Il Governo dovra' assumere una posizione chiara e rigida sul controllo internazionale dei mercati di precursori chimici, armi e riciclaggio del denaro.

Rispetto alla distribuzione
- Incrementare il programma di intercettazioni aeree e marittime all'interno delle regole attualmente in vigore.
- Sviluppare piu' adeguati meccanismi di intelligence per individuare e smantellare le organizzazioni esportatrici, creando un ufficio ad hoc sotto la Presidenza della Repubblica. - Aumentare le pene per i narcotrafficanti arrestati.
- Appellarsi alla cooperazione internazionale per intervenire nel mercato dei precursori chimici, per combattere il traffico illegale delle armi e il riciclaggio internazionale.
- Patrocinare una certificazione multilaterale nei confronti dei Paesi che non contribuiscono a controllare il mercato dei precursori chimici, il traffico di armi, il lavaggio dei capitali illegali e che tollerano l'esportazione delle droghe psicotrope chimiche.

Rispetto al consumo
- Il Governo deve sollecitare una discussione sugli effetti prodotti il proibizionismo radicale.
- La prevenzione deve essere il criterio alla base della politica sulle droghe. Per questo si devono raddoppiare gli sforzi finanziari per il trattamento specializzato della tossicodipendenza e per l'addestramento della Polizia.
- D'accordo con il principio di riduzione del danno, il Governo deve predisporre dei centri di cura per i tossicodipendenti e agevolare la distribuzione di dosi di metadone, che riducano il consumo e per far si' che la salute dei consumatori abitudinali ne soffra meno.

Infine, riponiamo la speranza che questi nuovi sforzi per costruire una Colombia migliore, trovino una decisa condivisione tra le persone, le organizzazioni e i Governi del mondo, che condividono con noi queste preoccupazioni.

Firmatari: Alvaro Camacho, Juan Tokatlián, Gonzalo Sánchez, Alfredo Molano, Héctor Abad Faciolince, Leonardo Carvajal, Hernando Corral, Hernán Darío Correa, Laura Garcés, Daniel García-Peña, Fernán González, Guillermo González, Alexandra Guaqueta, Javier Guerrero, Carl Langebeck, Rocío Londoño, Rafael Orduz. Iván Orozco, Lariza Pizano, Eduardo Pizarro, Socorro Ramírez, Cristina Rojas, Daniel Samper Pizano, Ana María Sanjuan, Nora Segura, Arlene Tickner, Alejo Vargas y Jaime Zuluaga.

Adesioni Internazionali: Center for International Policy (E.U.), Michel Agier (IDR, Francia) Bruce Bagley (University of Miami, E.U.), Jean-Michel Blanquer (IEHAL, Francia), Jonathan Hartlyn (University of North Carolina, E.U.), Anthony Henman Adam Isacson (E.U.), Joann Kawell (NACLA, E.U.), Klaus Meschkat (Universita' di Hannover, Germania), Ana Maria Sanjuán (Universidad Central de Venezuela), William Smith (University of Miami,USA) e Peter Waldmann (Germania)."
 
 
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