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Colombia. L'ambiguo passato e presente dei fratelli Castano
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Articolo di Lorenzo Donvito
1 ottobre 2002 14:38
 
Se Carlos Castano dal dicembre del 1997 partecipo' a delle spedizioni di droga negli Stati Uniti, e' un argomento che dovra' essere provato e che oggi suscita discussioni in relazione alla sua estradizione, o consegna, alla giustizia nordamericana. Quello che e' certo, sia colpevole o innocente, e' che fin da giovane eta', Castano, avrebbe molto da spiegare sulla sua presenza nei movimenti chiave del narcotraffico in Colombia.
A poco meno di 20 anni era allievo del mercenario israeliano Yair Klein, a sua volta contattato dal narcotrafficante Gonzalo Rodriguez Gacha per addestrare i paramilitari del Magdalena Medio. Ma nel 1988 le voci sul narcotraffico pesavano piu' sul fratello Fidel Castano. Proprio secondo Carlos, il fratello maggiore aiuto' Pablo Escobar a nascondere i laboratori di cocaina nelle zone controllate dalle Auc. Alonso Salazar nel suo libro "La parabola di Pablo" sostiene che Fidel Castano fosse entrato nel narcotraffico e che ne fosse uscito molto presto. Tale tesi e' stata avvalorata dalla giornalista Maria Teresa Renderos, che nel suo libro "Ritratto per il potere" racconta che Pablo Escobar e suo cugino (Gustavo Gaviria) incaricarono Fidel perche' li aiutasse nell'organizzare l'invio della pasta di coca dalla Bolivia. Fidel poi viaggio' a Santa Cruz della Sierra e cerco' di mettere ordine negli scambi senza pero' ottenere risultati. Ritornato a Medellin decise di stabilire le sue rotte dalla Bolivia verso la Colombia e rimase alleato di Escobar per ancora molti anni e divenne anche socio del narcotrafficante honduregno Ramon Matta Ballesteros.
Lo stesso Carlos Castano per accettare i nessi storici tra i narcotrafficanti e i paramilitari, ha riconosciuto che il narcotraffico e' stato causa di corruzione per le autodifese di Puerto Boyaca'. Sono pero' insufficienti le sue spiegazioni nei confronti delle sue relazioni con i capi della mafia.
Fidel Castano e' morto nei combattimenti con la guerriglia dell'Epl il 6 di gennaio del 1994 a San Pedro di Uraba' (Antioquia). Da questo momento il massimo capo delle Auc e' stato suo fratello Carlos, che ha mantenuto una posizione ambigua nei confronti del narcotraffico. Nei suoi discorsi dichiara di disprezzare questo traffico illecito, ma allo stesso tempo ammette che piu' della meta' dei finanziamenti alla sua organizzazione arrivano dai soldi dei narcotrafficanti. Recentemente ha affermato di essere d'accordo sull'esistenza di una narcodifesa nei posti in cui esiste una narcoguerriglia.
L'ultima settimana di maggio del 1994, il periodico colombiano Semana pubblico' la prima intervista concessa da Fidel Castano. Tuttavia Carlos Castano 8 anni dopo, riconobbe le risposte date come sue in quanto Fidel gia' era morto. Appropriandosi del passato di suo fratello e proponendo le sue idee sull'argomento, disse di essere stato amico dei narcotrafficanti ma solo in ragione dei suoi affari finanziari.
Da questo momento Carlos Castano assunse l'incarico di parlare per le Autodifese Unite della Colombia (Auc) e mantenendo una posizione ambigua di fronte al narcotraffico: duro nei confronti del narcoparamilitarismo, ma d'accordo nell'accettare i soldi del narcotraffico.
Nel 1998 la Dea (l'agenzia Usa antidroga) fece sapere di non credere all'impostazione confusa data da Castano e per questo uno dei funzionari di tale organizzazione, in una testimonianza data davanti al Congresso di Washington, assicuro' che l'organizzazione di Orlando Henao Montoya (Norte del Valle) era stata strettamente vincolata al gruppo paramilitare il cui capo era Carlos Castano, che quindi era un trafficante di cocaina.
I tempi di Pablo Escobar Gaviria e Gonzalo Rodriguez Gacha sono cambiati, e a partire dalla meta' degli anni '90 molti narcotrafficanti confessarono i loro delitti devolvendo le loro fortune illecite (davanti alla giustizia degli Usa) per una riduzione delle pene. Il migliore esempio di questa nuova situazione e' Baruch Vega, un colombiano titolare di una agenzia di moda a New York, che riusci' a convincere 114 narcotrafficanti del suo Paese affinche' regolassero i conti con la giustizia nordamericana. Come dichiarera' in seguito, Carlos Castano diffuse una specie di ultimatum ai narcotrafficanti interessati per avvertirli che la loro eventuale consegna nelle mani della giustizia nordamericana avrebbe provocato, prima o poi, una dura reazione da parte delle Auc.
Il 13 ottobre del 1999 furono catturati per essere estradati 31 presunti narcotrafficanti. Secondo gli Usa tutti appartenevano a una organizzazione che aveva inviato in questo Paese piu' di 30 tonnellate di cocaina. Oggi, almeno 30 degli arrestati nella "Operazione Millennio" stanno scontando la loro pena a Miami. Per questo non si esclude che alcuni di loro abbiano testimoniato contro Castano. Proprio quest'ultimo, 8 mesi dopo la sua rinuncia al comando delle Auc, per la sua candidatura politica appari' presiedendo una riunione di 50 grandi narcotrafficanti a Cartago (Valle) per deliberare una consegna collettiva alla giustizia Usa. Castano dichiaro' di sentire la pressione della giustizia nordamericana e dal giugno scorso ha preso la decisione di denunciare tutti coloro che considerava, nella sua organizzazione, come narcotrafficanti; e praticamente salvo' soltanto alcuni dei suoi comandanti e suo fratello che, nonostante fosse considerato uno dei piu' grossi trafficanti di droga della Colombia, lo difese davanti alla giustizia nordamericana. Secondo il Cuerpo Técnico de Investigaciones della Procura colombiana, José Vicente Castano, conosciuto come "El Profe", avrebbe ricevuto da Los Mellizos (Victor Manuel e Miguel Angel Mejia) 2.000 milioni di pesos per permettere il traffico di droga ad Arauca. Per questo "El Profe" avrebbe utilizzato uomini arrivati da Uraba'. I Mellizos sono conosciuti perche' la polizia e la Dea hanno rinvenuto il 25 di agosto del 2001 35 miloni di dollari in due loro appartamenti di Bogota'. Accanto a El Profe appare Hernan Giraldo Serna, capo delle Auc nella Sierra Nevada di Santa Marta. Secondo gli organismi di sicurezza della Colombia questi avrebbe inviato attraverso la sua organizzazione 100 kg di cocaina verso gli Usa, e per questo motivo non si esclude che Washington chieda da un momento all'altro la sua estradizione. Secondo la giustizia colombiana oggi esiste solo una causa penale per narcotraffico contro gli appartenenti alle Auc, e riguarda due uomini di Serna trovati con 1.200 kg di cocaina.
Sicuramente la giustizia e' molto piu' veloce negli Usa che in Colombia. E' sufficiente vedere la sollecitudine con cui la richiesta di estradizione di Carlos Castano e' stata inoltrata. La cosa importante rimane pero' che il mondo si sia accorto che la guerra in Colombia non puo' continuare a essere finanziata con il narcotraffico.
 
 
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