Il portavoce della Commissione Nazionale Cinese di Controllo sui Narcotici, Jia Chunwang, e' in visita ufficiale in Colombia, prima tappa di un suo viaggio che poi si dispieghera' in Peru' e Brasile. Incontrandosi con il vice-presidente colombiano (nonche' ministro della Difesa), Gustavo Bell, si e' soffermato sui gravi problemi relativi al consumo e ai traffici delle droghe. Nella collaborazione tra i due Paesi, che va avanti da 22 anni, secondo l'agenzia cinese Xinhua, ci sono identici o simili metodi per affrontare i principali problemi, quelli delle droghe inclusi; da qui la necessita' di estendere la collaborazione bilaterale contro consumo e produzione di droghe, fino alla lotta al terrorismo e al crimine transnazionale.
Una curiosita': la visita cinese avviene proprio nel pieno della crisi (e della guerra) tra Governo colombiano e narcoterroristi delle Farc (marxisti dichiarati). Ci chiediamo se i colombiani (imbarazzati?) hanno sapientemente nascosto il grave problema che stanno vivendo, con i cinesi che hanno fatto finta di non aver letto alcuna cronaca su alcun giornale in qualunque parte del mondo. O se l'agenzia cinese che riferisce degli incontri (di cui non c'e' traccia sulla stampa colombiana) abbia divulgato solo cio' che gli serve per far sapere al mondo (e ai cinesi di Cina) come si dispiega la politica estera della Repubblica Popolare Cinese. E quindi i rapporti idilliaci con Paesi che non hanno alcun problema con i risvolti interni dell'ideologia di cui la Cina e' portatrice. Forse stiamo estremizzando, e la situazione e' piu' "soft", ma proprio non accennarne (visto il mix di droghe e marxismo di cui le Farc sono portatrici), senza alcuna esternazione quantomeno di preoccupazione, ci sembra sospetto.