testata ADUC
Cannabis terapeutica: la gatta frettolosa fece i gattini ciechi?
Scarica e stampa il PDF
Articolo di Vincenzo Donvito
8 marzo 2003 19:01
 
Uscita pubblicitaria per i mercati finanziari o realta' terapeutica?
E' legittimo porsi questa domanda dopo la presentazione, nei giorni scorsi, del primo farmaco a base di cannabis, concepito dalla casa farmaceutica britannica GW Pharmaceuticals e distribuito nella versione spray sottolingua, e che e' stato perfezionato dalla societa' francese Valois. Il prodotto, che oltre a del tetraidrocannabinol, contiene anche del cannabidiol, dovrebbe essere efficace contro i dolori, gli spasmi, i disturbi urinari e quelli del sonno di malati colpiti dalla sclerosi a placche. Dovrebbe anche alleviare alcuni tipi di dolori neuropatici (legati ad alcune lesioni nervose), almeno stando ai primi risultati ottenuti su 350 pazienti che si sono prestati ad una sperimentazione clinica del tipo "fase III" (testando l'efficacia e la sicurezza del prodotto). Rimane pero' il fatto che tali accurati esperimenti, fatti in ospedali di Gran Bretagna, Belgio, Irlanda e Canada, non sono stati fatti seguendo le regole classiche degli esperimenti comparativi in rapporto a dei placebo.
Nello stesso tempo, i primi risultati di questo esperimento sono stati pubblicati in una rivista britannica, "Rehabilitation"; il cui impatto e' molto limitato in termini di notorieta' scientifica.
La procedura per l'approvazione, da parte delle autorita' britanniche di controllo, e' in corso, e questo farmaco potrebbe essere immesso sul mercato britannico a partire dal 2004, secondo la GW Pharmaceuticals, mentre in seguito dovrebbe raggiungere i mercati di Paesi come l'Olanda, la Germania e l'Italia. I malati, di conseguenza, potrebbero fare uso di cannabis dietro prescrizione medica, cosi' come avviene con la morfina, che ha anch'essa dei principi attivi che sono ufficialmente non consentiti.
Ma qualcuno -a parte i mercati finanziari- si sta, forse, facendo prendere dalla fretta e, non avendo le carte in regola secondo i crismi tradizionali, corre il rischio di bruciare qualcosa?
O forse si vuole che sia bruciato?
 
 
ARTICOLI IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS