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Canada. Ne' piu' ne' meno, come chi beve un Martini
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Articolo di Alessandro Garzi
21 giugno 2003 16:09
 
Uno dei piu' anziani giudici di corte d'appello della British Columbia, Mary Southin, ha dichiarato che non crede piu' che la marijuana possa essere considerata ancora come un "grosso crimine".
"Nonostante -dice la Southin- che lo abbia pensato tempo fa, negli anni che ho passato come giudice mi sono vista passare davanti almeno 40 casi che avevano qualcosa a che fare con questa sostanza, e non mi sembra che il danno portato alla societa' fosse piu' grande di quello portato dall'alcool". Questi commenti del giudice Southin fanno parte delle note di una sentenza nella quale lei ed altri due giudici hanno rovesciato una condanna data ad una coppia di Vancouver per aver coltivato marijuana.
"La coltivazione, il traffico ed anche il semplice possesso di questa sostanza -prosegue il commento del giudice Southin- e' la fonte della maggior parte del lavoro svolto non solo dalla polizia, ma anche da giudici e avvocati. Quanto poi questo lavoro contribuisca a migliorare le condizioni di vita nella nostra societa', e' tutto da verificare. Le leggi sulla marijuana, in Canada e negli Stati Uniti, hanno trasformato in questi anni qualcuno che, moralmente o fisicamente, non e' peggio di chi beve un Martini, in un criminale". Il commento della Southin e' poi continuato parlando del film di propaganda antimarijuana "Reefer Madness" del 1936 (la campagna porto' poi alla proibizione della marijuana n.d.r.), ed ha paragonato "le leggi sulla marijuana al tentativo di mettere fuorilegge l'alcool negli anni '20: e' una triste storia che riflette la altrettanto triste storia del proibizionismo americano".
 
 
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