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Brasile. A volte ritornano: Pino Arlacchi offre il suo aiuto a Lula
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Articolo di Donatella Poretti
30 marzo 2003 19:15
 
"Professore, ex senatore, ex sottosegretario generale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite". Cosi' viene presentato il "giudice italiano Pino Arlacchi, uno degli uomini chiave per combattere la mafia in Italia", che ora "offre" il suo aiuto al presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva.
L'inquietante scoperta la facciamo leggendo il quotidiano brasiliano "O Estado de S.Paulo", che oggi pubblica un'intervista con lo stesso Arlacchi, firmata da Renato Lombardi.
Pino Arlacchi si era impegnato, nel 1998, ad eliminare la droga dalla faccia della terra nell'arco di una decina di anni: era il suo impegno piu' volte ribadito quando e' stato direttore di quello che al tempo si chiamava Undcp, l'ufficio Onu per la lotta alla droga, oggi ribattezzato Unodccp e diretto da quell'italiano Antonio Maria Costa, che, insediatosi piu' di un anno fa, aveva subito preso le distanze dal suo predecessore. Il nostro era arrivato anche ad accordarsi con i Taliban afghani .. e i risultati sono stati e sono quelli che ognuno puo' ben documentare anche in questo Notiziario. La riunione di Vienna dell'Unodccp del prossimo aprile, sara' proprio dedicata a comprendere lo stato dei fatti della politica di Arlacchi a meta' del suo percorso . e non ci sembra che la situazione sia delle migliori.
Per cui siamo terribilmente incuriositi di vedere quale soluzione magica Arlacchi sara' in grado di offrire al presidente Lula per una situazione a dir poco complessa come quella brasiliana, dove poverta' ed esclusione sociale vengono sapientemente sfruttate dalle mafie dei narcotrafficanti, che agiscono nei territori di nessuno e nelle zone senza legge delle favelas delle grandi citta'.
In realta' non sappiamo se a causa dell'intervistato o dell'intervistatore, l'articolo non offre grandi spunti. Infatti Arlacchi dopo avere detto che il Brasile di oggi gli ricorda molto l'Italia degli anni 1990, dice che "il successo per affrontare questo tipo di criminali esige tempo, sacrificio, compreso quello di vite umane; e leggi dure, molto dure, contro i criminali. (.) Il controllo e' stato possibile solo perche' c'e' stata una collaborazione di tutti i poteri, della stampa, della societa'. Le indagini avevano colpito il denaro dei mafiosi e quando si colpisce il potere economico con prove dell'illegalita' delle risorse criminali e con l'applicazione di pene dure, pesanti e con il carcere duro, la lotta si puo' dire che e' vinta".
Solita bacchetta magica? In quanti anni -questa volta- il nostro si impegnera' per debellare la narco-criminalita', e la criminalita' piu' in generale, da questo Paese?
 
 
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