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Brasile. Passa dalla Polizia il dibattito per la depenalizzazione
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Articolo di Donatella Poretti
31 agosto 2001 18:11
 
Una settimana dopo la dura presa di posizione del Comandante Generale della Polizia Militare, il colonnello Wilton Ribeiro, in Brasile si e' aperto un dibattito sulla politica sulle droghe. Ribeiro per difendere l'attuale legislazione -che prevede da 5 a 13 anni di detenzione per chi viene sorpreso dalla polizia a fare uso di stupefacenti- aveva detto che la prigione e' la principale lotta contro il narcotraffico e che la popolazione dovrebbe "fumare, chiedere e usare di meno" le droghe.
In risposta la Polizia Civile ha annunciato che per la prima volta discutera' della depenalizzazione dell'uso di stupefacenti durante la Settimana della Polizia Civile, che si svolgera' a Rio dal 26 al 29 settembre, con un dibattito dal titolo "Decriminalizzazione: soluzione o caos". Per la Polizia Civile e' importante dibattere di questi temi che sono legati strettamente all'attivita' della polizia, portando tutte le tesi a confronto: i difensori dell'attuale legislazione, i simpatizzanti della depenalizzazione e chi opta per "la terza via", che prevede una sanzione di tipo amministrativo per chi viene colto in fragrante a fare uso di droghe.
Il dibattito offre anche spunti medici, cosi' Renato Mussi, presidente dell'associazione brasiliana dei Centri di Trattamento da Dipendenza Chimica, che elogia l'iniziativa della Polizia Civile e chiede di aggiungere l'aspetto medico a quello giuridico e penale. Depenalizzare risolve il problema per il ragazzo sorpreso dalla polizia, ma "quali strutture mediche possiamo offrire a chi ha necessita' di un trattamento terapeutico, cioe' agli utilizzatori abituali di droghe?" si chiede Mussi.
 
 
 
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