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Brasile. "Io prendo il denaro del traffico": parla l'avvocato del piu' noto narcotrafficante
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Articolo di a cura di Donatella Poretti
28 marzo 2003 16:03
 
Ammissione per certi versi shockante quella dell'avvocato del narcotrafficante brasiliano Luiz Fernando da Costa, piu' noto come Fernandinho Beira-Mar: il denaro del suo onorario ha un'origine nota, quella del narcotraffico. A sentire l'avv. Cecília Machado e' il quotidiano "Jornal do Brasil", che oggi pubblica un'intervista di Hugo Marques titolata "'Io ricevo il denaro del traffico'. Cecília Machado afferma che i suoi rapporti con il narcotrafficante sono professionali e non vede l'immoralita' del suo lavoro".
"Con gli occhiali scuri ed esibendo al collo una collana di diamanti, (.) prima di partire con la sua jeep Cherokee, l'avvocato ha rivelato i dettagli del suo lavoro". Ci viene presentata cosi', ma la schiettezza e' per certi versi disarmante, soprattutto in un momento in cui si e' fatta molto pressante la discussione sulla possibile collaborazione degli avvocati, usati come corrieri dai detenuti: "tutto il mondo sa la provenienza del nostro denaro. Che e' del narcotraffico, e' ovvio".
Quando gli viene ricordato che alcuni avvocati di Fernandinho sono indagati con l'accusa di aver portato telefoni cellulari al loro assistito, con i quali avrebbe continuato a gestire i suoi "affari", la Machado risponde: "Guardi, Lei lo sa, io lo so, tutti lo sanno. Io non mi sono mai avvicinata a Fernando, se non all'interno di una sala colloqui con un giudice e un cancelliere. Io ho sempre parlato con Fernando attraverso un vetro e attraverso l'interfono. Chi li porta (i cellulari) e' la polizia. La polizia e' quella che deve essere responsabilizzata, e non gli avvocati, perche' gli avvocati non hanno accesso". Il giornalista poi chiede un parere su una proposta del Governo, se (Fernandinho) ha tanto denaro per pagare tanti avvocati, bisognerebbe stabilire se questo denaro con cui sta pagando gli avvocati e' illegale oppure no. Lei crede utile indagare?: "Tutto il mondo sa da dove viene il suo denaro. Come quello dei ladri, viene dai ladri, quello di un assassino, viene dall'assassino, quello del traffico, viene dal traffico. Allora tutto il mondo sa la provenienza del nostro denaro. Che sia del traffico, e' ovvio. Se lui e' un trafficante, di che cosa vivra'?... vivra' del traffico. Detto questo, comunque, l'avvocato e' protetto dalla legge. Se una persona ha il diritto alla difesa, io sto difendendo la persona, e se quella persona e' un trafficante, chiaramente io ricevo il denaro del traffico. Se io so che quella persona e' un assassino, se io so che quella persona e' un sequestratore, io so da dove viene il suo denaro". Ma non e' immorale? "Chiaro che no. Chiaro che no (.)". Ma dal momento che ammette che il denaro e' del traffico, e che con questo ci paga gli avvocati, questo non e' antietico? "Antietico, come? Come un cliente, una persona normale deve pagare? Io sono avvocato. Se io avro' bisogno di un avvocato, io lo andro' a pagare con il mio denaro pulito. Non e' forse frutto del mio lavoro? Lei e' giornalista, e lei paghera' con il suo denaro ricevuto dal giornale". Il giornalista quindi cerca di scoprire come Fernandinho paga l'onorario dell'avvocato, le modalita' e chi gestisce il patrimonio del narcotrafficante, ovviamente l'avvocato non si scopre, neppure quando viene stuzzicata sull'auto da 80 mila dollari, pochi avvocati in Brasile se la possono permettere: "Questa non costa 80 mila dollari. Questa ne costa 24 mila. E' un Cherokee del 1998. E io posso avere un auto da 30 mila, se voglio. Sono avvocato da otto anni, ho un marito imprenditore, sono molto ben sposata e posso avere 10 di queste auto se voglio".
 
 
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