"L'idea del Governo e' che la missione sia da considerarsi conclusa. Ora le Forze dell'Umopar sono quelle direttamente incaricate per l'eradicazione, ovviamente le Forze Armate proseguiranno a stare nel Chapare come stanno in qualsiasi parte del Paese", cosi' ieri il neoministro per la Difesa, Freddy Teodovich, a La Paz, durante la cerimonia del giuramento alla bandiera.
Che sia per i 50 morti, risultato della precedente gestione presidenziale che ha portato alla distruzione nel solo dipartimento del Chapare di 60 mila ettari di piantagioni di foglia di coca, che sia per il successo elettorale del leader dei cocaleros della zona, Evo Morales, arrivato secondo alle elezioni per la presidenza della Bolivia, di fatto, la gestione del presidente Gonzalo Sánchez de Lozada inizia con un atteggiamento dialogante nei confronti dei cocaleros. Tutto cio' comunque non vuol dire l'accettazione delle coltivazioni eccedenti e illegali di coca, e il difficile sara' come conciliare la linea di dialogo con i campesinos e la riduzione della coca. Sánchez de Lozada nell'atto del suo insediamento ha richiamato sia le Forze Armate che tutta la popolazione a sostenerlo nel suo impegno per far uscire il Paese fuori dalla crisi economica, ponendosi come obbiettivo quello di sconfiggere la corruzione e eliminare l'esclusione sociale.