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Bolivia. Liberati otto cocaleros, mentre il narcotraffico trasloca
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Articolo di Donatella Poretti
14 febbraio 2002 20:15
 

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Otto dirigenti cocaleros arrestati in seguito ai disordini di Sacaba di meta' gennaio, costati la vita a 7 persone, sono stati rilasciati. Il giudice Vivian Enriquez ha vietato loro di partecipare in futuro ad altre manifestazioni, annullando anche le sanzioni pecunarie, vista la manifesta impossibilita' di pagare le ammende. Altri quattro casi di dirigenti cocaleros saranno esaminati nei prossimi giorni.
L'ex deputato Evo Morales ha annunciato che "se non usciranno tutti dal carcere, riprenderemo le proteste". Mentre Sacha Llorenti, portavoce dell'Assemblea per i diritti umani (Apdh), ha chiesto alla magistratura di fare luce sulle morti di Sacaba, ad oggi rimaste impunite. "Finora non e' stato individuato alcun responsabile di tutte queste morti e l'impunita', oltre ad essere in se stessa una violazione dei diritti umani, promuove e consolida la cultura della violenza", ha denunciato la Llorenti.
La violenza di Sacaba era dovuta alla contestazione del decreto, per ora ritirato, che chiudeva i mercati legali della coca, ma tutta la mobilitazione dei cocaleros e' da inquadrarsi nella piu' ampia politica del Governo boliviano di eradicazione e sostituzione delle piantagioni illegali di foglia di coca nel dipartimento del Chapare. Appare quindi significativa la notizia che arriva dal direttore del Registro, Controllo e Amministrazione dei Beni Sequestrati (Dircabi), Mario Olmos, che spiega, come conseguenza del lavoro di eradicazione che sta portando avanti il Governo nel tropico del Cochabamba, l'attivita' del narcotraffico ha abbandonato il Chapare per trasferirsi a Cobija e Tarija, dove sono stati realizzati piu' sequestri di beni a persone legate a questa attivita' illecita. "I problemi del narcotraffico si sono trasferiti a Tarija in particolare a Yacuiba, e nel caso di Pando si concentrano a Puerto Suarez, zone di frontiera che si stanno trasformando in luoghi di passaggio della droga", ha detto Olmos, che ha ribadito l'importanza di rafforzare il controlli della Polizia in questi dipartimenti.

 
 
 
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