Se negli anni ottanta Karlsplatz era il ritrovo fisso di un centinaio di tossici, eroinomani soprattutto, oggi vi stazionano alcune dozzine di alcolisti e farmacodipendenti. Florian Winkler, portavoce del coordinamento dei servizi ai tossicodipendenti della capitale austriaca, spiega che l'eroina non e' piu' "in", mentre lo sono le droghe legali, la cocaina, lo speed e l'ecstasy. Comunque sono almeno 6.000 i tossicodipendenti gravi e solo il due-tre per cento di loro riesce a venirne fuori. Anche perche' la percentuale di chi e' seriamente intenzionato ad avviare un trattamento di disassuefazione, non supera il dieci per cento. Si tratta infatti di avere a che fare con un medico, spesso con uno psicologo o un assistente sociale, e accontentarsi di sostanze sostitutive come metadone o derivati della morfina. L'esperto Alexander David la vede cosi': la dipendenza e' una malattia cronica, permanente; con la terapia si puo' trasformare il vizio da animale da preda in animale domestico.
I benefici ci sono, sia sul piano sanitario individuale, sia sul piano sociale e dell'ordine pubblico, anche se i prodotti sostitutivi hanno le loro pecche, come una nuova forma di dipendenza o effetti sgradevoli sul piano fisico.
Intanto l'Istituto per la prevenzione vuole avviare un programma con i bambini di sei-sette anni. Il prossimo settembre partiranno alcuni progetti di formazione per genitori e maestri. Due i concetti base: i bambini devono imparare a dire di NO, e quando l'adulto si accorge che il soggetto e' dipendente dal computer o dalla tv, gli deve mostrare le possibili alternative.