In Afghanistan e' tempo di raccolto. Dopo gli anni dei Taliban, quest'anno, sara' un raccolto record, che fara' abbassare di molto i prezzi dell'eroina, come sperano i tossicodipendenti pakistani che non possono permettersi i prezzi post 11 settembre, ed anche gli eroinomani afghani. Se l'eroina, deve fare un lungo tragitto per arrivare in Europa, in Afghanistan e' "di casa", visto che nel Paese si vedono entrambe le facce della questione: la produzione ed il consumo.
Non c'e' una stima di quanti siano gli eroinomani afghani, data la situazione del Paese, ma il consumo di eroina e' diffusissimo, si parla di famiglie intere di eroinomani, con i figli che iniziano a 11-12 anni, magari con i genitori in galera, per spaccio, o che vivono in strada, visto che l'eroina si e' presa tutto cio' che avevano, con le mogli che fanno le spacciatrici, ma, dati i costumi locali, sono "spacciatrici per signora", non e' bello che una donna venda l'eroina ad un uomo. L'Afghanistan ha una sola comunita' di recupero, ad Herat, dove gli eroinomani stimati sono 70.000.
L'altra faccia e' quella della produzione. E se il consumo e' lontano anni luce da quello "ricreazionale" di tipo occidentale, la produzione e' lontana altrettanti anni luce dai grossi guadagni delle famiglie mafiose: e' una produzione assolutamente "di sopravvivenza", che coinvolge, secondo stime inglesi, da tre a quattro milioni di afghani che vivono grazie all'eroina, in qualche modo.
Dopo la caduta dei Taliban, il nuovo Governo presieduto da Hamed Karzai non ha praticamente nessun potere a livello periferico, dove stanno tornando i vari "signori della guerra", che vedono il papavero come un'ottima fonte di finanziamento. Ad esempio, lo scorso anno il Governo di Karzai promise soldi ai contadini che avessero distrutto i loro campi. Ma alcuni potenti locali, fecero in modo che i soldi arrivassero nelle loro tasche, ed in piu' i contadini stavano continuando a produrre oppio.