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Yemen. Presidente: rinuncio al khat, mi distrae
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21 dicembre 2007 15:28
 
Basta khat, distrae troppo dagli affari di Stato. La pianta allucinogena, tradizionalmente masticata dalla quasi totalità degli yemeniti, esce dal protocollo del presidente Alì Saleh, che garantisce di voler "smettere gradualmente" di consumare queste foglie considerate dall'Organizzazione mondiale della sanità una droga, al pari della cocaina. Lo riferisce oggi il quotidiano arabo al Quds al Arabi.

"Il presidente vuole dedicare agli affari di stato una quota maggiore del suo prezioso tempo", è quello che spiega oggi il sito internet del Ministero della Difesa yemenita. Si tratta, insomma, d'un annuncio ufficiale. In esso viene spiegato anche che la decisione è stata presa dopo "analisi mediche a cui è stato sottoposto la settimana scorsa in Germania". Al presidente è stato consigliato di evitare l'uso dello stupefacente.

Secondo al Quds al Arabi, Saleh è "abituato a fare uso" della pianta durante le tradizionali "sedute di khat aperte" (al Muqail). Il capo dello stato periodicamente tiene degli incontri, masticando masticando per lunghe ore, in cui viene messo al corrente dei problemi e delle lamentele dei cittadini (anch'essi impegnati in consimili attività masticatorie).

Il sito ministeriale, dopo avere dato l'annuncio, ha voluto precisare che il capo dello stato "non presiedierà più le sedute 'al Muqail', se non in casi eccezionali e nell'esclusivo interesse supremo della Nazione, senza per questo ricorrere alla consumazione della pianta".

Il problema, in realtà, non sarebbe nella natura stessa della pianta. A preoccupare il capo dello stato, infatti, sarebbero gli anticrittogamici presenti sulle preziose foglie. Questi agenti chimici, infatti, rischiano di provocare malattie e ci sono in Yemen ogni anno migliaia di casi di tumore alla bocca, dovuti proprio alla masticazione del Khat.

Il mese scorso lo stesso presidente ha dato ordine al Ministero dell'Agricultura di sequestrare tutti i prodotti chimici, "importati illegalmente", per la coltura della pianta.
 
 
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