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Usa. La marijuana terapeutica al vaglio della Corte Suprema
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Notizia 
30 novembre 2004 12:48
 
La Corte Suprema deve pronunciarsi sul diritto ad accedere alla marijuana terapeutica, cosi' come regolamentato da 10 Stati, e proibito invece dalle leggi federali. La sentenza e' attesa per giugno 2005, e la Corte sembra essere divisa. Nella prima seduta di ieri sono state sentite le tesi delle parti, mentre fuori dall'aula manifestanti pro e contro facevano sentire la loro voce.
Il primo Stato ad ammettere la marijuana per uso medico e' stata la California nel 1996, poi se ne sono aggiunti altri nove: Alaska, Colorado, Hawaii, Maine, Montana, Nevada, Oregon, Vermont e Washington. L'Arizona ha la legge ma gli manca ancora un programma attuativo.
I magistrati praticamente devono pronunciarsi sul diritto dei pazienti di questi Stati di evadere una legge federale.
Secondo il magistrato, considerato progressista, Stephen Breyer i sostenitori della marijuana terapeutica dovrebbero discutere il loro caso con l'amministrazione federale che si occupa dei medicinali, invece di ricorrere alla Corte Suprema.
Paul Clement, in rappresentanza del Governo federale, ha detto come "la marijuana fumata direttamente non ha nessun futuro nella medicina", e se la California permette che persone con problemi cronici fisici e mentali possano fumarla, contemporaneamente mette a rischio la salute di molte altre persone. Infatti ammettendo le coltivazioni per uso personale, il rischio e' che finisca con l'essere distribuita in maniera illegale in un mercato che solo negli Usa e' di circa 10.500 milioni di dollari all'anno.
Clement ha cosi' replicato alle tesi del magistrato Sandra Day O'Connor, ritenuta di centro, che evidenziava come il caso portato all'attenzione della Corte fosse riferito alla marijuana "coltivata a casa e non destinata al mercato nazionale" e che la California e' responsabile del rispetto delle sue leggi. Ma per Clement non esistono ragioni per assicurare che lo Stato riuscira' a "mantenere questi due mercati (quello legale e quello illegale) separati".
E il caso portato alla Corte era quello di Angel Raich, paziente con un tumore al cervello che ha provato decine di medicinali prima di ricorrere alla marijuana, che si e' visto gli agenti federali in casa per sequestrare la sostanza. Il suo avvocato Randy Barnett ha ammesso che l'assunzione della marijuana puo' avere degli effetti collaterali indesiderati, ma che i malati gravi preferiscono affrontare questo rischio per alleviare i loro dolori.
 
 
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