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 ITALIA - ITALIA - Tossicodipendenti e carcere. Emendamento Giovanardi a nuovo ddl del Governo
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20 aprile 2010 16:40
 
Il Dipartimento nazionale antidroga ha inviato oggi una proposta di emendamento al ddl (o probabile decreto legge, come annunciato dal premier Berlusconi pochi giorni fa) sulla "messa alla prova", contenente modifiche per i tossicodipendenti condannati per spaccio di lieve entita'. Lo ha reso noto all'agenzia ANSA il sottosegretario Carlo Giovanardi, che ha la delega delle politiche antidroga.
Il congestionamento delle carceri - per risolvere il quale il governo ha pensato a un provvedimento che preveda la detenzione domiciliare per chi deve scontare un anno di pena - e' infatti dovuto in buona parte dall'ingresso di detenuti tossicodipendenti condannati per spaccio di lieve entita'.
"Persone che essendo malate hanno bisogno di cure piuttosto che di reclusione" afferma Giovanardi.
Ecco cosa chiede l'emendamento: innanzitutto, rivedere la legge ex Cirielli sulle recidive (i tossicodipendenti piccoli spacciatori infatti ripetono spesso i loro reati) dando la possibilita' al giudice di far prevalere le attenuanti sulle aggravanti. Poi, portare da due a tre volte la possibilita' di avere l'affidamento in comunita', con l'obbligo di scontarvi la pena. Ancora, si chiede un monitoraggio dei posti disponibili nelle comunita' terapeutiche, in modo che il piccolo spacciatore tossicodipendente al quale resta da scontare un anno di pena, invece di uscire semplicemente dal carcere o di terminare la pena agli arresti domiciliari lo faccia in comunita'.
Infine, spiega Giovanardi, visto che il provvedimento governativo prevede la sospensione del processo e la messa in prova per condanne fino a tre anni, si chiede che per i tossicodipendenti si faccia un'eccezione e che questa misura alternativa possa essere applicata anche per pene superiori ai tre anni (per il piccolo spaccio la legge 309 prevede da uno a sei anni). "Una misura che, in casi come quello di Stefano Cucchi, avrebbe consentito al povero ragazzo di andare in comunita' invece che in carcere" spiega il sottosegretario.
"Riteniamo - conclude Giovanardi - che queste siano misure intelligenti, sia per la salute del tossicodipendente che per decongestionare le carceri'.

"L'emendamento Giovanardi accoglie solo parzialmente le proposte del mondo delle comunità e delle associazioni, ma è un segno di attenzione che va colto": cosi' Franco Corleone, segretario di Forum droghe e Garante dei detenuti di Firenze, commenta l'annuncio del sottosegretario.
"Cinque giorni fa - spiega Corleone - una delegazione del Cartello di associazioni che ha promosso l'appello "Le carceri scoppiano, liberiamo i tossicodipendenti" ha incontrato il capo del Dipartimento antidroga, Giovanni Serpelloni e ha illustrato varie proposte per risolvere il sovraffollamento carcerario, facendo uscire dal carcere almeno diecimila detenuti tossicodipendenti e non facendone entrare piú in galera".
"Le modifiche alla ex Cirielli e alla Fini-Giovanardi - continua - sono indispensabili per un piano che veda coinvolte le Comunità, le Regioni e i Sert. Deve essere chiaro che i progetti di inserimento e trattamento territoriale o l'inserimento in comunità devono avere una valenza sociale ed educativa e non essere basate sul ricatto della cura invece del carcere. Infine, deve essere sancito nei fatti che anche i detenuti stranieri hanno il pieno diritto alle misure alternative".
"Siamo soddisfatti di essere riusciti a far capire che la scelta punitiva contro i consumatori di sostanze stupefacenti provoca effetti dannosi e perversi. Il tavolo tra Cartello e Dipartimento tornerà a riunirsi nei prossimi giorni, per approfondire le soluzioni piú efficaci e coinvolgere tutti i soggetti, compresa la magistratura di sorveglianza per il successo di una ipotesi di decarcerizzazione" conclude Corleone.
 
 
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