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Spagna. Problemi per le siringhe in carcere
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Notizia 
6 giugno 2002 22:25
 
Il personale del servizio medico del Centro penitenziario di Valladolid, ha espresso la propria contrarieta' al Programma di scambio di siringhe (Pij) previsto dalla prossima settimana per tutte le prigioni di Castilla e Leon da parte della Direzione Generale degli Istituti Penitenziari.
I medici hanno scritto alla Direzione Generale ritenendo il provvedimento inapplicabile per motivi etici, morali e deontologici. A loro sostegno si e' schierato il sindacato Acaip presentando una denuncia all'Ispettorato del lavoro e sicurezza sociale evidenziando che il programma "infrange le norme del lavoro, mette a rischio la salute e l'integrita' dei lavoratori e aumenta l'insicurezza del centro penitenziario, mettendo a rischio anche la sicurezza della popolazione non tossicodipendente, oltre a essere in contraddizione con i programmi sanitari esistenti nell'ambito penitenziario".
La Direzione Generale degli Istituti Penitenziari ha ribadito che questo programma di scambio di siringhe usate rientra all'interno delle strategie della riduzione del danno. Il 21 marzo del 2001 era stata approvata una legge in cui veniva invitato il Governo a promuovere "programmi di distribuzione gratuita di siringhe tra i reclusi tossicodipendenti, per evitare al massimo i rischi di diffusione di malattie infettive per via endovenosa, come l'epatite o l'Aids". I numeri sono infatti chiari, tra la popolazione carceraria il 15% risulta affetta da Aids e il 40% da epatite C.
 
 
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