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 ITALIA - ITALIA - Sovraffollamento carceri. Consiglio d'Europa: ok al percorso intrapreso da Italia
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5 giugno 2014 17:49
 
Il Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa ha emesso una nota, oggi a Strasburgo, in cui si rallegra delle misure prese recentemente dal governo italiano per risolvere l'annoso problema del sovraffollamento delle carceri e delle cattive condizioni in cui vivono i detenuti in Italia. Un progresso importante dopo che la Corte europea dei Diritti umani (che fa parte anch'essa del quadro istituzionale del Consiglio d'Europa, e non dell'Ue) ha ripetutamente condannato l'Italia proprio per il cronico sovraffollamento delle prigioni (sentenze Sulejmanovic del 2009 e Torregiani del 2013). Il Comitato dei ministri ha sottolineato "l'impegno delle autorità italiane" a risolvere questo problea e "alcuni risultati significativi ottenuti in questo campo grazie alle diverse misure strutturali adottate al fine di conformarsi alle sentenze" della Corte europea dei Diritti, notando in particolare "la riduzione importante e continua della popolazione detenuta e l'aumento dello spazio di vita ad alemno 3 metri quadri per detenuto". Altri due elementi sottolineati nella nota come progressi compiuti sono l'introduzione della possibilità di ricorsi preventivi entro i termini fissati dalla sentenza Torregiani, e il decreto legge - la cui approvazione è considerata imminente - sulle indennizzazioni che prevede la possibilità di una riduzione di pena per i detenuti ancora carcerati e di compensazioni pecuniarie per quelli che hanno scontato la pena. La questione verrà riesaminata dal Comitato dei ministri entro un anno, al più tardi nella loro riunione del mese di giugno 2015, al fine di effettuare una valutazione completa dei progressi compiuti, e sulla base di un piano delle misure da prendere e un bilancio di quelle attuate da parte delle autorità italiane.

"La decisione del Consiglio d'Europa riconosce gli sforzi fatti e apprezza le misure adottate ma non allontana lo sguardo dal sistema penitenziario italiano. Non bisogna tornare indietro". Lo afferma in una nota Patrizio Gonnella di Antigone, in merito alla decisione del Consiglio d'Europa. Anzi, rimarca Gonnella, "va ulteriormente ridotto il tasso di affollamento, umanizzata la vita nelle carceri, preservata la salute, proibita la tortura. Con le nostre osservazioni e denunce ci sentiamo corresponsabili del processo riformatore che sarebbe un errore tragico interrompere. Si lascino perdere i predicatori del punitivismo altrimenti si torneranno a fare passi indietro sui diritti umani."

"Fa inorridire il giudizio del Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa: 'significativi risultati', quasi si possa stabilire una gradazione della tortura, dei trattamenti inumani e degradanti. Hanno accettato 'il gioco dei tre metri' dei 'treccartari' italiani, in primis il Presidente del Consiglio Matteo Renzi; tre metri quadri a disposizione di ogni detenuto, calcolati chissà come e ottenuti violando altri diritti umani come la deportazione di migliaia di reclusi in istituti lontani centinaia di chilometri dalla propria famiglia". Lo denuncia con una nota Rita Bernardini dei Radicali italiani ricordando che "secondo la Corte Costituzionale italiana devono obbligatoriamente cessare gli effetti normativi lesivi della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo: per questo avrebbero dovuto adoperarsi i poteri dello Stato". "Sono cessate queste violazioni?", si chiede Bernardini. "Noi siamo convinti di no, e lo abbiamo documentato con il dossier che abbiamo inviato proprio al Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa. Condizioni igieniche disastrose, mancanza di cure anche per malati con patologie gravissime, attività trattamentali di lavoro e studio praticamente inesistenti, sofferenze indicibili per i tossicodipendenti e per coloro che essendo troppo lontani non possono più vedere figli, coniugi o genitori: gli atti di autolesionismo, le morti e i suicidi sono l'indice di questo sconforto che spesso arriva alla disperazione". "Il Governo - ricorda - sta per varare un decreto legge in materia di rimedi risarcitori in favore dei detenuti e degli internati che hanno subito un trattamento in violazione dell'articolo 3 della convenzione europea dei diritti dell'uomo e delle liberta' fondamentali: vedremo quale sarà il 'prezzo della tortura' e della vergogna dell'Italia. Come Radicali - conclude - proseguiamo la nostra lotta per l'amnistia e l'indulto subito forti dell'attualissima sentenza Torreggiani della Corte EDU e del Messaggio del Presidente Napolitano".

"Quello dell'Europa è un giudizio positivo ma che non fa uscire definitivamente l'Italia dalla osservazione. E' positivo, e non poteva essere altrimenti rispetto a quanto fatto, ma bisogna proseguire sul fronte delle riforme. Deve essere uno stimolo a fare di più". Questo il giudizio del garante toscano dei detenuti Franco Corleone, dopo la decisione del Consiglio d'Europa sul sovraffollamento carcerario. In Italia, ha aggiunto, "mancano infatti ancora alcune cose da fare come ad esempio la nomina del garante nazionale, una legge sulla tortura, o nuove pene sulla droga. E' necessario dare un senso alla detenzione che sia rispettoso della Costituzione". Per Corleone "non c'è bisogno della Corte dei diritti umani per certificare quanto già previsto dalla Costituzione italiana".



 
 
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