Nel corso dei controlli, eseguiti nei primi dieci mesi del 2011, sui passeggeri in arrivo o in transito e nell'area merci dei due scali aeroportuali di Fiumicino e Ciampino, il comando provinciale della Guardia di Finanza di Roma ha sequestrato complessivamente quasi novecento chili di droga, denunciando 261 persone, di cui 103 in stato di arresto.
I controlli sono stati svolti dalle fiamme gialle del Gruppo di Fiumicino, in stretta collaborazione con il personale dell'Agenzia delle Dogane. Venticinque sono state le persone verbalizzate in via amministrativa e segnalate al prefetto e undici sono gli automezzi sequestrati.
Piu' in particolare, i sequestri riguardano cocaina (oltre 150 chili), hashish e marijuana (23 chili), khat e altre sostanze (circa 700 chilogrammi), eroina (10 chili), mentre gli arresti si riferiscono a quindici italiani e ottantotto stranieri.
Il 25% dei carichi di droga, sequestrati nei primi dieci mesi del 2011 dal comando provinciale della Guardia di Finanza di Roma nei due aeroporti di Ciampino e Fiumicino, proveniva dal Centro e Sud America (Argentina, Brasile, Venezuela e Repubblica Dominicana), il 10% dall'Africa (Nigeria, Marocco, Ghana, Tunisia), il 65% dall'Europa (Olanda, Spagna, Gran Bretagna, Svizzera e Portogallo), oltre che da Cina ed Emirati Arabi.
I sequestri sono frutto dell'abilita' investigativa dei finanzieri e delle collaudate metodologie operative, che si basano su attivita' di analisi di numerose informazioni per andare quasi a colpo sicuro: luogo di provenienza e di destinazione della merce, tipo di prodotti ufficialmente dichiarati per l'importazione in Italia, soggetti che figurano come mittente e destinatario nonche' l'immancabile dose di esperienza ed intuito, valori aggiunti in grado di fare la differenza in un settore cosi' complesso e delicato, in cui gli interessi in gioco sono considerevoli.
Molti degli arresti sono legati all'esecuzione delle cosiddette consegne controllate, speciali procedure disposte dall'autorita' giudiziaria attraverso le quali il sequestro dello stupefacente viene ritardato facendo recapitare la droga ai destinatari e consentendo agli investigatori di individuare i committenti della spedizione e, risalendo alla filiera distributiva e a tutta l'organizzazione criminale coinvolta.
Disparati e ingegnosi sono i sistemi di occultamento utilizzati, sia dai passeggeri che nelle spedizioni, per introdurre le partite di stupefacente nel territorio nazionale: dalle intelaiature dei bagagli, ai capi di abbigliamento impregnati, ai dolciumi ripieni di droga, dai cerchi in lega per automobili alle confezioni per l'igiene intima e alle copertine dei libri, modificati ad hoc per nascondere i carichi preziosi. Sorprendente e' stato il rinvenimento di una partita di cocaina all'interno del vano avionico di un aeromobile, tra i pannelli elettronici che si trovano sotto la cabina di pilotaggio.
In particolare l'aeroporto intercontinentale Leonardo da Vinci rappresenta un importante snodo, sia per l'immissione delle partite di droga che per il loro transito, utilizzato dalle organizzazioni criminali nazionali e straniere e la presenza della Guardia di Finanza costituisce da sempre un'efficace barriera non soltanto per i traffici internazionali di sostanze stupefacenti. Infatti, i dispositivi di controllo delle fiamme gialle consentono un efficace filtro anche all'introduzione nel territorio nazionale di partite di merce contraffatta, di beni in evasione dai diritti doganali, nonche' di denaro contante e titoli al portatore in difetto della prescritta dichiarazione valutaria.
Le operazioni eseguite dal Gruppo di Fiumicino si aggiungono agli interventi degli altri Reparti del Comando Provinciale che, nello stesso periodo dell'anno, hanno sequestrato centonovantasei chilogrammi di sostanze stupefacenti, denunciato all'autorita' giudiziaria 388 soggetti, di cui 117 in stato di arresto, nonche' segnalato in via amministrativa al Prefetto circa mille persone per consumo personale.