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 ITALIA - ITALIA - Riti proibizionisti. Aprono le giornate di San Patrignano
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9 ottobre 2010 14:06
 
Andrea Muccioli, responsabile dal '95 della Comunita' di recupero di San Patrignano, ha dato il via al WeFree day, giornata dedicata all'educazione e alla prevenzione del disagio giovanile. "Non si e' mai consumata tanta droga nel mondo come in questo momento - ha commentato Muccioli, che ha aperto i lavori con un ricordo ai soldati caduti in Afghanistan - La solitudine dei nostri ragazzi ci fa capire quanto si stia inasprendo l'anima dell'uomo che, invece, va nutrita di speranze e progetti". Per il figlio di Vincenzo Muccioli, fondatore della comunita', e' l'indifferenza piu' delle droghe che rischia di schiacciare la societa': "per questo- ha spiegato - abbiamo portato a SanPa numerose esperienze virtuose come quelle provenienti dalle strade dell'Uganda, dalla periferia cambogiana e tante altre che lavorano al fine di offrire una speranza ai giovani, proprio come la Comunita' di San Patrignano orgogliosamente fa da anni".
La crisi economica potrebbe avere come effetto un incremento dei consumi di droga. E' l'allarme lanciato da Viviane Reding, commissario alla giustizia dell'Unione Europea, che ha inviato un videomessaggio. 'La crisi economica - ha spiegato - avra' un forte impatto sui consumi di droga in Europa, le difficolta' ed il clima di incertezza potrebbe portare ad un incremento dei consumi. I tagli ai budget potrebbero portare gli stati membri a investire meno in prevenzione e programmi di riabilitazione. Chiedo ai paesi europei di non tagliare i fondi dedicati alla prevenzione. Occorre usare tutte le risorse in possesso per recuperare le persone in difficolta', portando avanti il messaggio di una societa' senza droga'. In Europa - sono i dati presentati dalla Reding - due milioni di persone fanno uso di droga, 7.000 ogni anno muoiono di overdose e tremila si ammalano di Hiv a causa del consumo si sostanze stupefacenti. 'Non possiamo ignorare questo problema - ha detto - che va combattuto dal basso, dalla gente. L'Ue gioca un ruolo fondamentale nella lotta contro il traffico di droga ed e' compito della commissione offrire programmi di recupero.
"Il problema droga e' una sfida globale che richiede una risposta globale". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, al forum "Dipende da noi" nell'ambito della manifestazione.
"Il Paese paga per la tossicodipendenza un costo in termini di processi, situazione detentiva, sicurezza sociale e assistenza - ha spiegato Alfano - ma la somma di questi quattro costi non e' nulla rispetto al costo piu' grande in termini di infelicita', al rischio di una generazione di giovani declinante, sempre piu' incapace di sperare".
Qualche dato fornito dal ministro: in ambito carcerario il 23% dei detenuti e' tossicodipendente, su 68mila ben 15mila sono tossicodipendenti, i consumatori di cocaina sono passati dal 2001 al 2010 da 400mila persone a 1 milione". Per Alfano, "la lotta alla droga richiede impegno sinergico e globale, che preveda una cooperazione giudiziaria di latitudine mondiale": un impegno di lungo periodo che richiede "una risposta educativa; assistenza e contrasto criminale" ma anche "una fase centrale dedicata al reinserimento", perche' "bisogna tornare a inoculare nelle nuove generazioni l'orgoglio e la voglia di vivere".
Con il ministro italiano, sulla globalita' del problema droga ha concordato Carlos Enrique Robledo Solano, vicedirettore della Direzione Nazionale Antinarcotici della Colombia, spiegando che oggi il suo Paese "non e' piu' solamente produttore ma anche, per la prima volta, consumatore medio". "Il problema del narcotraffico ha assunto una dimensione globale che necessita una risposta globale, dove tutti i soggetti in causa - ha detto ancora Solano - devono contribuire ad una azione condivisa. Ritengo - ha concluso - che la comunita' di San Patrignano possa essere in tempi brevi replicata anche nel nostro Paese come modello di efficacia nell'ambito delle politiche di prevenzione al consumo". 
Sulla stessa lunghezza d'onda Alexander Schmidt, rappresentante regionale Unodc per l'Africa Occidentale e Centrale, intervenuto al forum. "Il problema droga e' ormai globale - ha spiegato - ma in Africa Occidentale la situazione e' attualmente peggiorata, il mercato si e' spostato dagli Stati Uniti all'Europa per un motivo molto semplice, il business. In Africa Occidentale non c'era fino a qualche tempo fa mercato interno, ora si' e per due motivi: la droga arriva principalmente perche' c'e' una forte corruzione e perche' i cartelli di narcotrafficanti hanno reclutato bambini e ragazzi da utilizzare come corrieri da spedire in Europa. La loro retribuzione consiste in dosi di cocaina e eroina che hanno portato a picchi altissimi di tossicodipendenza. Del resto - ha concluso - un poliziotto in Guinea Bissau guadagna 75 euro al mese, mentre un grammo di cocaina costa 17 euro, a Dakar, la citta' in cui vivo, costa 53 euro al grammo".
 
 
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