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Peru'. Coca legale nel terzo dipartimento, quello di Huánuco
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Notizia 
22 luglio 2005 19:06
 
La regione centrale di Huánuco diventa il terzo dipartimento peruviano nell'ultimo mese a legalizzare la pianta della coca, dopo Cuzco e Puno.
Il Governo regionale di Huánuco ha approvato il 19 luglio un'ordinanza per "riconoscere come legale la coltivazione della foglia di coca" nella sua giurisdizione "per il consumo diretto, nelle modalita' del chaccheo (masticazione) e con fini medicinali, cerimoniali ed industriali, e la sua libera commercializzazione, nel rispetto della legge". La sessione del Consiglio Regionale si e' tenuta in assenza della presidente regionale Luzmila Templo, che aveva comunque ordinato al vicepresidente, Hamilton Estacio Flores, di presiedere la seduta per arrivare all'approvazione del documento.
Il leader dei cocaleros locali Iburcio Morales, dirigente di El Monzon, aveva chiesto lo stesso giorno l'uscita immediata dalla regione dei funzionari del Devida, la commissione nazionale per lo sviluppo della vita senza droghe, ente ufficiale preposto al controllo del narcotraffico nel Paese andino.
La scelta di Huánuco segue nel giro di un mese quella di Cuzco e Puno, e che ha suscitato un duro scontro con il Governo nazionale, marcando cosi' anche una forte differenza tra l'impostazione regionale e quella nazionale. La prima sostiene che la coca e' una coltivazione tradizionale, la seconda considera questi provvedimenti come un pericolo per la politica nazionale antidroga.
Nils Ericsson, presidente del Devida ha criticato la decisione di Huánuco sostenendo che favorisce il narcotraffico, le ordinanze sono "inutili" e senza valore, secondo Ericsson visto che il Governo centrale e' l'unico ente preposto a stabilire la politica in materia di coltivazioni della coca. Approvare queste ordinanze per lo zar antidroghe "non ha senso, inoltre, perche' sono una sorta di tradimento nei confronti del resto della popolazione del Peru', visto che la maggioranza sta lavorando per eliminare il narcotraffico".
In Peru' l'Impresa Nazionale della Coca (Enaco) compra ai coltivatori censiti e legali la loro produzione di coca per commercializzarla, e anche per esportarla, per fare medicinali, alimenti e bevande. Ma delle 52 mila tonnellate di foglia di coca che si producono annualmente nel Paese, solo lo 0,3% e' utilizzato dall'Enaco, che ha visto diminuire anno dopo anno le possibilita' di commercio.
I dati resi noti dall'agenzia delle Nazioni Unite Unodc hanno rivelato la presenza in Peru' di 50.300 ettari di coltivazioni di coca, una crescita del 14% rispetto al 2003. Il sostegno economico maggiore per la lotta al narcotraffico arriva dagli Usa con 100 milioni di dollari all'anno.
 
 
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