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Onu. Rapporto annuale su produzione e consumo
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Notizia 
26 giugno 2002 21:58
 
Consumo di oppiacei e anfetamine in aumento nel mondo, in calo quello di cocaina, mentre per quanto riguarda la produzione e' diminuita quella di oppio dopo il divieto imposto dai Taliban in Afghanistan prima del crollo del loro regime: queste le tendenze principali secondo il rapporto annuale dell'Ufficio dell'Onu per il controllo degli stupefacenti e la lotta al crimine organizzato (Undcp), presentato oggi a Vienna in coincidenza con la giornata mondiale dell'Onu contro le droghe.
Il direttore generale dell'organizzazione, Antonio Maria Costa, nel presentare il rapporto ha messo in guardia dal prendere i dati per oro colato, in quanto spesso essi possono rivelarsi imprecisi e comunque si tratta di una materia difficile. Costa ha comunque sottolineato che quantificare un fenomeno porta sempre ad una migliore comprensione di esso, e questo e' un po' l'obiettivo di questo rapporto cosi' come di altre attivita' del suo ufficio.
Sono 185 milioni nel mondo i consumatori di stupefacenti illegali, secondo le stime degli esperti dell'Onu, dei quali 147 milioni circa usano regolarmente cannabis, 33 milioni anfetamine, sette milioni ecstasy, 13 milioni cocaina e 13 milioni oppiacei (principalmente eroina). Relativamente diffuso anche il consumo di diversi stupefacenti da parte delle stesse persone.
Il maggior aumento nel mondo, secondo il rapporto, va registrato nel campo del consumo di anfetamine. Per quanto riguarda quello di oppiacei, esso e' rimasto stabile in Europa ma va aumentando in Europa orientale, soprattutto nei Paesi attraversati dalle rotte del contrabbando illegale dall'Afghanistan verso l'Europa occidentale. In crescita anche la diffusione nel mondo di cocaina e cannabis, anche se il consumo complessivo e' diminuito.
Il rapporto prende atto del successo nella lotta contro la produzione di oppio in Afghanistan, grazie al divieto di coltivazione emesso all'inizio del 2001 dai Taliban che ha tagliato la produzione del 94% in un anno e l'ha portata a 185 tonnellate nel 2001. Secondo Costa, man mano che le nuove strutture democratiche prendono piede in Afghanistan, si andra' verso una sempre maggiore diffusione della legalita' e quindi una diminuzione della coltivazione di oppio.
Il rapporto non ha dati precisi sulla produzione di cannabis, mentre per la cocaina ritiene che c'e' stato un leggero calo.
 
 
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