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 ITALIA - ITALIA - No a legalizzazione cannabis, ribadisce Unodc con Giovanardi
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7 giugno 2011 19:28
 
Per scegliere la strada della liberalizzazione della droga, in particolare della cannabis, "bisognerebbe cambiare la Convenzione delle Nazioni Unite esistente. Gli Stati membri sono 'proprietari' di quella procedura. Se sono d'accordo a rivederla in tal senso per me va bene, ma non credo questa sia al momento una scelta probabile". A spiegarlo e' Yuri Fedotov, direttore generale United Nations Office on Drugs and Crime (Unodc), direttore esecutivo United Nations Office di Vienna e sottosegretario generale delle Nazioni Unite, in una conferenza stampa indetta a Palazzo Chigi dopo gli incontri avuti in mattinata con i ministri Angelino Alfano e Franco Frattini, e i sottosegretari Alfredo Mantovano e Carlo Giovanardi.
Sulla polemica innescata dal documento della Global Commission on Drug Policies sulla legalizzazione delle sostanze stupefacenti, "noi - assicura Fedotov ai giornalisti, annunciando il Rapporto mondiale sulle droghe che verra' varato il 23 giugno - non abbiamo nulla a che vedere con questo testo e ben poco so del gruppo indipendente che lo ha redatto".
L'organismo in cui figurano nomi noti della politica, dell'economia e della cultura mondiale - tra questi Kofi Annan, George Papandreu, Paul Volcker, Mario Varga Llosa - "non si e' consultato con noi prima di redigere il testo - ribadisce il direttore generale dell'Unodc - tant'e' che non sapevamo nulla di questo documento".
"Comunque, indipendentemente da cio' - prosegue Fedotov - per legalizzare delle sostanze stupefacenti bisognerebbe rivedere la Convenzione dell'Onu con l'accordo di tutti gli Stati membri, altrimenti finiremmo per andare contro il diritto internazionale", spiega.
Stando al documento della Global Commission on Drug Policies, l'Onu dovrebbe prendere atto del fallimento di cinquant'anni di guerra alla droga. "Non posso dire se ci troviamo davanti a un fallimento - replica ai giornalisti il direttore generale dell'Unodc - quel che e' certo e' che non abbiamo ancora trovato una soluzione definitiva, quindi dobbiamo continuare a fare molteplici sforzi per risolvere un grosso problema".
"L'Italia, in questo - assicura il sottosegretario alla presidenza del consiglio Giovanardi - e' in prima linea, al centro delle politiche antidroga. La battaglia e' difficile, ma nel nostro Paese - ricorda - abbiamo abbassato i consumi del 20-30%, e sulla stessa strada figurano Germania e Usa. Un coinvolgimento globale, una battaglia comune contro la droga - conclude - puo' consentirci di guardare con fiducia e speranza al futuro".


 
 
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