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 MESSICO - MESSICO - Narcoguerra. Settembre nero tra bande rivali
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18 settembre 2012 10:20
 
 Se lo scorso agosto, con 1.400 morti, nella narco-guerra in corso in Messico - da quando nel 2006 il presidente Felipe Calderon e' ricorso alle forze armate - ci si e' avvicinati al record di vittime (1.630) dell'aprile 2011, tutto fa supporre che questo settembre, sara' di gran lunga il mese piu' 'nero' in tal senso. Lo testimoniano i blog che registrano anche gli omicidi singoli. Titoli degli ultimi 4 giorni. Domenica: 17 cadaveri a Jalisco. Sabato: inseguito e ucciso per le strade di Culiacan; a Nueva Leon 7 giustiziati. Venerdi': 7 corpi trovati a Taumalipas; ucciso e bruciato autista di un camion a Guerrero.
Giovedi': 9 cadaveri appesi a un ponte di Nuevo Laredo: detenuto 16 enne che ha partecipato a 50 omicidi.
'El Universal', ne da' ieri una spiegazione. Almeno 8 grandi cartelli che, ultimamente, hanno diversificato le loro attivita' (contrabbando d'armi, traffico di emigranti, riciclaggio di denaro, sequestri, furti di auto e combustibile) con specialisti per ogni operazione, si stanno disputando come non mai gran parte del territorio del Paese. In particolare, dopo il recente arresto del boss del Cartello del Golfo Jorge Eduardo Castilla, i 'Los Zetas', pur se impegnati in una lotta interna, ne stanno assassinando i membri per appropriarsi della sua area.
Come se cio' non bastasse, come ha assicurato giorni fa il presidente uscente, Felipe Calderon nell'ultimo decennio il Messico 'non e' solo un Paese di mero transito della droga, ma anche di consumo'. Insomma 'cio' provoca scontri sempre piu' violenti tra le bande per il controllo delle reti di spaccio'.
E ancora. Oggi, il presidente eletto Enrique Pea Nieto, che assumera' il potere l'1 dicembre prossimo, ha intrapreso il suo primo viaggio in vari Paesi dell'America Latina, in cui, secondo i media, affrontera' con i suoi interlocutori anche l'estendersi dei Cartelli in tutto il continente, dal Guatemala al Brasile, all'Argentina. Prima di andarsene, poi, il neocapo dello Stato e' venuto a conoscenza del fatto che la settimana scorsa, sono stati assassinati, uno dopo via l'altro, ben tre deputati locali eletti: uno del Partito azione nazionale (Pan), ora al governo, e 2 del suo Partito rivoluzionario istituzionale (Pri).
In merito, molti hanno sostenuto che il Pri - che ritorna al potere centrale, in cui era rimasto per 7 decenni consecutivi, dopo 12 anni - sarebbe stato in grado di 'negoziare' con i grandi gruppi della malavita. Ma lo scrittore messicano Javier Sicilia, il cui figlio e' stato assassinato nel 2011, dopo aver percorso il Paese con una 'Carovana della Pace', ha avvertito: 'Anche Pea Nieto non potra' patteggiare perche' i cartelli sono sempre piu' polverizzati'. Insomma continueranno a trucidarsi tra loro e a sommare mesi sempre piu' 'neri'.
(Oscar Piovesan per agenzia Ansa)
 
 
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