testata ADUC
 ITALIA - ITALIA - Morte Cucchi, commissione parlamentare Ssn pubblica documenti indagine
Scarica e stampa il PDF
Notizia 
28 aprile 2010 16:32
 
Da oggi tutti gli atti relativi all'inchiesta della commissione sul servizio sanitario nazionale presieduta dal senatore Ignazio Marino sulla morte di Stefano Cucchi saranno resi pubblici. La decisione e' stata presa nel corso della riunione della commissione con 10 voti a favore, 6 contrari e un astenuto.
Hanno votato a favore gli esponenti del Pd, dell'Idv e la senatrice Poli Bortone del Gruppo misto; contrari invece i rappresentanti del Pdl mentre si e' astenuta la Lega. Con questa decisione gli atti e i verbali delle audizioni verranno trasmessi alla Procura di Roma.

SE ASCOLTATO SI SAREBBE FATTO CURARE - Se fosse stato accontentato nelle sue richieste, probabilmente Stefano Cucchi non avrebbe rifiutato le cure. E' quanto emerge dagli atti della commissione parlamentare di inchiesta sul servizio sanitario nazionale oggi desecretati, di cui l'ANSA e' in possesso.
Nell'audizione del tre febbraio scorso infatti il professor Vincenzo Pascali, uno dei consulenti della commissione presieduta da Ignazio Marino, spiegava che il giovane 'non rifiutava tutte le cure ma solamente un certo tipo di cure'. In particolare, si legge in un altro punto, Stefano 'si limitava a manifestare opposizione solo nei confronti della somministrazione di terapia endovenosa, in altri termini non desiderava essere trattato con farmaci in vena'. Secondo il perito, infatti, Cucchi accetto' iniezioni intramuscolari, farmaci e sedativi ipnotici. 'Non rifiutava cibo e acqua in generale ma solamente in certi momenti. Cio' - prosegue il medico - era chiaramente strumentale e finalizzato alla soddisfazione di una richiesta precisa, parlare con il proprio avvocato'. Secondo Pascali questo e' un aspetto 'di grande importanza perche' se si considera che l'opposizione del paziente alle cure non era di principio, si puo' anche considerare che, ovviamente, questa poteva essere rimossa, per esempio dal decorrere di una certa procedura che fosse di soddisfazione per l'esigenza del paziente detenuto'.

MEDICO CARCERE, FU COLLABORATIVO
- Stefano Cucchi, alla visita di primo ingresso nel carcere di Regina Coeli, fu 'collaborativo', aveva fame e sete, e presentava 'ecchimosi sacrale-coccigea, tumefazione del volto bilateralmente periorbitaria', cioe' su entrambi gli occhi, e dolore nel camminare agli arti inferiori.
A riferirlo e' Rolando Degli Angioli, il medico operante presso l'unita' di medicina penitenziaria di Regina Coeli, nella testimonianza resa alla Commissione d'inchiesta sul Ssn, come si legge negli atti desecretati, di cui l'ANSA e' in possesso.
Al momento della visita, si legge nella testimonianza, Cucchi 'era molto magro, aveva freddo, pesava poco, era sbigottito su quanto stava succedendo, e aveva una pressione di 90/60'. E' stato collaborativo, perche' non ha fatto problemi a spogliarsi, 'era vigile e lucido, ma rallentato nel parlare perche' aveva assunto 2 mg di Rivotril', un farmaco usato come antiepilettico e ansiolitico, somministratogli a piazzale Clodio. All'inizio della visita ha riferito di essere 'caduto dalle scale' il giorno prima, spiegazione considerata non affidabile dal medico perche' i detenuti, all'ingresso in carcere, possono 'dire qualsiasi cosa sulle loro lesioni', che dunque vanno accertate. 'Aveva dolore alla schiena e nel camminare, riferiva nausea e astenia'. Elementi che hanno fatto richiedere a Degli Angioli che venisse trasportato subito, secondo la procedura d'urgenza prevista dall'ordinamento penitenziario, in ospedale al Fatebenefratelli perche' gli fosse fatta una radiografia del cranio, una della regione sacrale e una visita neurologica.
Diagnosi: 'lesioni ecchimotiche di natura da determinare'.

COMMENTI

'Credo che la desecretazione possa aiutare la Procura di Roma a fare chiarezza anche sui comportamenti individuali dei medici, e d'altra parte offrire agli stessi medici, attraverso gli esami testimoniali resi qui, l'opportunita' di difendersi nel caso in cui alcuni di loro siano indagati'. Lo ha detto il presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sul servizio sanitario Ignazio Marino al termine della seduta. Marino ha ricordato infatti che 'si tratta di testimonianze rese nel momento in cui alcuni di loro non erano indagati.
Adesso - ha aggiunto il senatore Pd - si spengano i riflettori mediatici sulla vicenda sin quando si riaccenderanno con la decisione della magistratura. Noi abbiamo indicato delle carenze e delle situazioni cliniche che secondo noi hanno determinato la morte di Cucchi, ma evidentemente l'attribuzione di responsabilita' di quanto e' avvenuto in quei pochi giorni intercorsi tra l'arresto e il decesso e' compito che spetta alla magistratura'.

'Riguardo alla desecretazione avevamo chiesto, nella volonta' di dare gli atti alla magistratura e di fare in modo che emergesse la verita', di trovare un sistema comune per garantire le persone che abbiamo convocato e alle quali avevamo assicurato che tutto era secretato'. Lo ha detto il senatore Michele Saccomanno, capogruppo del Pdl alla Commissione di inchiesta sul servizio sanitario.
'Parliamo di medici - ha aggiunto il senatore Pdl -, ma non solo. Volevamo per loro garantire un sistema grazie al quale si potesse dare tutto alla magistratura ma che fosse tutto conservato nell'ambito dell'azione dei giudici, che tuteleranno quelle procedure penali che noi non abbiamo, perche' nostro compito e' indagare sull'efficienza del servizio sanitario nazionale. Volevamo arrivare all'unanimita' con questo - ha aggiunto - d'accordo a desecretare ma proviamo a tutelare chi da questo poteva avere nocumento per essere stato leggero in una affermazione. Perche' e' diverso parlare con un parlamentare rispetto a un magistrato. Non sono soddisfatto - ha concluso Saccomanno - sul rapporto che abbiamo stabilito con i cittadini che potrebbero sentirsi non piu' garantiti in futuro quando li chiamiamo'.

La decisione di desecretare gli atti relativi all'inchiesta sulla morte di Stefano Cucchi da parte della Commissione di inchiesta sull'efficacia e l'efficienza del servizio sanitario nazionale 'e' un atto di meritoria trasparenza delle istituzioni dovuto a tutti i cittadini che presto potranno consultare gli atti stessi sul sito del Senato'. Lo afferma Anna Finocchiaro, Presidente del gruppo Pd a Palazzo Madama.
'Siamo, inoltre, sicuri - continua la Finocchiaro - che la trasmissione della documentazione relativa all'inchiesta alla procura di Roma potra' contribuire a fare piena luce sull'inquietante vicenda relativa alla morte di Stefano Cucchi. Quello che non si comprende - conclude la senatrice Pd - e' l'atteggiamento di alcuni senatori della maggioranza che con la loro contrarieta' non hanno permesso alla commissione di esprimersi all'unanimita' su un atto indispensabile per giungere al piu' presto alla verita' e alla giusta conclusione dell'indagine'.

"Mi dispiace moltissimo che per la prima volta il presidente Ignazio Marino ci abbia portato ad una vera spaccatura del voto in commissione e non sia riuscito a comprendere le motivazioni dei parlamentari del Pdl". Lo dichiara, in una nota, la senatrice Laura Bianconi vice capogruppo del Pdl e componente della Commissione d'inchiesta.
"La mia decisione, cosi' come quella degli altri colleghi del Pdl, di non rendere noti i verbali delle audizioni in commissione in questa fase - continua Bianconi - era motivata dal fatto che, pur volendo fornire tutto il supporto possibile alla magistratura, non possiamo venir meno al diritto alla segretezza che abbiamo garantito a coloro che sono stati uditi dalla commissione stessa, soprattutto in una fase cosi' delicata quando sono ancora in corso le indagini.
La trovo una vera sconfitta - conclude - che danneggia l'importante lavoro e l'immagine stessa della commissione".

Intervento della sen. Donatella Poretti, Radicali/Pd.
"Oggi la commissione d'inchiesta sull'efficacia e l'efficienza del Servizio sanitario nazionale ha finalmente proceduto al voto definitivo con cui vengono desecretati tutti i documenti e le audizioni in merito al caso di Stefano Cucchi. Un meritorio atto di trasparenza che giovera' alle istituzioni, tutto il materiale sara' infatti disponibile sul sito Internet e consultabile dai cittadini che potranno leggere uno spaccato impressionante sull'assistenza sanitaria, e non solo, ad un detenuto.
Unico neo della decisione che avrebbe potuto essere presa all'unanimita' e' stata la contrarieta' di alcuni deputati del Pdl guidati dalla senatrice Laura Bianconi e dal senatore Michele Saccomanno. Quest'ultimo ha cercato fino all'ultimo di evitare la decisione sulla pubblicita' degli atti paventando un possibile stallo dei lavori della commissione per il resto della legislatura. La Lega Nord si e' astenuta, solo sei senatori del Pdl hanno votato contro, gli altri non sono venuti, e dieci a favore (Pd, Idv, Io Sud)".
 
 
NOTIZIE IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS