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 ITALIA - ITALIA - Liberalizzazione droga. Giovanardi: una follia
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18 ottobre 2010 19:29
 
Il sottosegretario alla Presidenza del consiglio Carlo Giovanardi difende la bonta' e l'efficacia della legge Giovanardi-Fini a quattro anni dalla sua entrata in vigore, ribadisce la sua contrarieta' alla liberalizzazione delle droghe leggere definendola una 'follia' e punta sulla prevenzione. L'occasione e' stata oggi la giornata di chiusura di una quattro giorni di convegno della Federazione Mondiale delle comunita' terapeutiche, organizzata dal Centro di solidarieta' 'Bianca Costa' con la partecipazione di 200 esperti da 52 Paesi.
A margine dell'incontro Giovanardi ha risposto a don Andrea Gallo, che prima di partecipare ai lavori era tornato a criticare la legge Giovanardi-Fini, definendolo 'l'ultimo dei mohicani'. 'Se c'e' un argomento che e' uscito dal dibattito politico e' proprio l'efficacia di questa legge - ha detto il sottosegretario - che ha dimostrato di essere una legge equilibrata e che oltretutto conferma che in Italia c'e' la piena depenalizzazione per i consumatori di droga che sono considerati delle vittime, mentre la sanzione penale c'e' solo per gli spacciatori. Inoltre il meccanismo della legge, nei primi quattro anni di applicazione, non ha assolutamente aumentato il numero dei ragazzi finiti in carcere'.
Rispetto alla liberalizzazione delle droghe leggere Giovanardi ha ribadito di essere 'assolutamente contrario', definendola una 'follia', 'sia perche' producono danni cerebrali a chi la usa, sia perche' chi la usa puo' nuocere alle persone che lo circondano'.
Secondo il sottosegretario e' invece necessaria una forte azione di prevenzione, sia al livello degli operatori istituzionali (ed in questo il governo si sta impegnando a fondo) sia in famiglia, a scuola, in parrocchia, in palestra 'vero campo di battaglia'.
Nel corso dei lavori e' stata letta anche una lettera inviata dal presidente della Camera Gianfranco Fini in cui si afferma: 'L'impegno dello Stato nel contrastare le attivita' legate alla diffusione della droga e del suo utilizzo deve essere affiancato dalla preziosa opera di recupero svolta dalle famiglie e dalle Comunita' terapeutiche che, grazie al generoso lavoro di tantissimi operatori e volontari, offrono il supporto necessario ad uscire dal tunnel della droga'.
 
 
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