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Italia. Veneto: il 30% dei giovani consuma droghe. Dopo la cannabis la cocaina
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17 giugno 2002 17:49
 
Una 'radiografia' della diffusione di sostanze legali e illegali nel Veneto: questo il risultato di una ricerca voluta dalla Regione Veneto e curata dall'Ulss n.12 di Venezia-Mestre da cui emerge un alto consumo di alcol tra i giovani e un aumento della diffusione della cocaina.
Alle domande della ricerca ha risposto un campione significativo di adolescenti e giovani veneti -1008 studenti delle scuole medie superiori e 689 giovani lavoratori di eta' inferiore ai 28 anni-, di genitori (702) con figli che frequentano le scuole medie inferiori e superiori e di docenti (990) delle scuole medie inferiori e delle varie tipologie di scuole medie superiori di tutte le province del Veneto e delle tre maggiori citta' (Padova, Verona e Venezia).
Le domande erano tese a capire quanto e' diffuso il consumo di sostanze legali e illegali, come e' visto il loro consumo e cosa pensa chi le usa.
La ricerca -dal titolo 'rappresentazioni sociali delle droghe nei giovani e negli adulti veneti'- e' stata presentata oggi a Mestre dall'Assessore regionale alle politiche sociali Antonio De Poli, affiancato dal direttore dei servizi sociali dell'Ulss n. 12 Sandro Marton e dalla responsabile dell'unita' operativa di prevenzione delle dipendenze della stessa Ulss Daniela Orlandini in veste anche di responsabile della ricerca.
L'Assessore ha spiegato che "l'indagine ha lo scopo di fornire elementi significativi alla Regione per la programmazione e la progettazione nell'ambito della prevenzione delle dipendenze, in relazione anche al prossimo Piano triennale che la Giunta regionale sara' chiamata a redigere e che puntera' decisamente a un potenziamento dell'opera regionale di prevenzione primaria nei confronti delle scuole e delle famiglie". Scopo della ricerca e' stato l'individuazione delle idee, degli atteggiamenti e delle credenze di giovani e adulti a proposito dell'immagine del consumatore e delle cause del consumo di alcune tra le droghe attualmente piu' diffuse in Italia: ecstasy, cocaina ed hashish/marijuana, ma anche del consumo di sostanze legali come alcol, tabacco e sedativi e sonniferi. Alcuni tra gli elementi piu' significativi emersi dalla ricerca sono in estrema sintesi: un alto consumo di alcol da parte dei giovani veneti; genitori e insegnanti che sentono come poco rischioso il consumo di alcol, tabacco e cannabis; l'aumento del consumo di cocaina che supera quello dell'ecstasy tra i giovani.
In estrema sintesi, la ricerca regionale segnala che il 90% degli studenti attorno ai 16 anni intervistati e l'87,5% dei giovani lavoratori entro i 28 anni hanno consumato bevande alcoliche almeno una volta nel corso del 2000; il consumo di cannabis e' presente in quasi un terzo degli studenti (32%) e dei giovani lavoratori contattati (27,7%); dopo alcol, tabacco e cannabis non e' l'ecstasy ma la cocaina, la sostanza piu' diffusa tra i giovani lavoratori (nella misura del 9,6%) e tra gli studenti (5,4%), con medie piu' alte che nel resto d'Italia e d'Europa. Per quanto riguarda le droghe 'lecite' (in relazione cioe' all'assunzione di alcol e/o tabacco superiore alle venti volte nel corso del 2000) il loro consumo abituale riguarda il 30,4% degli studenti mentre tra i giovani lavoratori il consumo abituale di alcol e tabacco riguarda il 28,9% dei soggetti.
Per quanto riguarda le percezione di rischio connesso al consumo di bevande alcoliche, tabacco, cannabis, ecstasy, cocaina, sia occasionale che abituale, la ricerca evidenzia che, per i giovani, il grado di rischiosita' percepito diminuisce proporzionalmente all'aumento e alla regolarita' del consumo personale. La maggior parte degli adulti percepisce quasi per niente o poco rischioso il consumo occasionale, da parte di un giovane, di tabacco e di bevande alcoliche fuori pasto (tabacco: il 70.5% dei docenti e il 65% dei genitori; bevande alcoliche fuori pasto: il 56.6% dei docenti e il 53.6% % dei genitori). L'attribuzione di rischiosita' aumenta quando gli adulti valutano il consumo abituale di tabacco e di bevande alcoliche, considerandolo abbastanza o molto rischioso (tabacco: il 71.8% dei docenti e il 71.5% dei genitori; bevande alcoliche fuori pasto: l'81.3% dei docenti e l'81.4% % dei genitori).
Rispetto alle sostanze illecite, il grado di rischio attribuito al consumo, sia occasionale sia abituale, aumenta considerevolmente, fatta eccezione per la cannabis, il cui consumo occasionale e' percepito dal 27.3% dei docenti e dal 16.8% dei genitori come per niente-poco rischioso ed il 20.4% dei docenti e l'11.6% dei genitori non sa attribuirne il grado di rischio.
Tutti e quattro i gruppi intervistati -studenti, giovani lavoratori, genitori e insegnanti- danno una rappresentazione sociale essenzialmente negativa di chi consuma tali sostanze (persona debole, trasgressiva, individualista, fragile, che si oppone al mondo degli adulti e alle loro regole).
Cio' che esce dalla ricerca, infine, e' che chi consuma 'altre' droghe illecite (come cocaina o ecstasy), consuma sempre anche cannabis, alcol e tabacco. "Tale risultato -ha detto De Poli- deve far riflettere e deve far indirizzare i programmi di prevenzione non solo sulle nuove droghe, ma anche sul loro uso correlato con l'alcol".
 
 
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