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Italia. Umbria: il Consiglio Regionale non vota la mozione sulla cannabis terapeutica
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Notizia 
9 luglio 2002 19:57
 
Per mancanza del numero legale e' stata rinviata oggi alla prossima seduta del consiglio regionale la votazione sul testo di una mozione che avrebbe dovuto chiedere al Governo nazionale ed al Parlamento l'approvazione di una legge che regoli l'uso medico della canapa indiana e dei suoi derivati.
Al momento del voto i consiglieri di minoranza hanno abbandonato l'aula perche' hanno giudicato non accettabile il testo formulato, che riassumeva la posizione delle due mozioni presentate inizialmente da Stefano Vinti (Rifondazione comunista) e Carlo Ripa di Meana (Verdi ecologisti) e che, oltre ad una normativa specifica, proponeva di stanziare ulteriori fondi per la ricerca scientifica, in particolare "per garantire la qualita' della vita a soggetti con patologie estremamente invalidanti".
Andrea Lignani Marchesani (An) ha detto di "aver temporaneamente abbandonato il cavallo di battaglia del centro destra, quello della lotta alla droga, per favorire una posizione unitaria che si limitasse a chiedere al Parlamento ulteriori studi scientifici per accertare, senza alcun dubbio, l'efficacia terapeutica della canapa indiana"; nonostante questo, "il testo da votare non era accettabile".
Illustrando la mozione, il capogruppo di Rifondazione, Stefano Vinti, ha ricordato che "da 4.000 anni la cannabis compare nella farmocopea ufficiale della Cina e di gran parte dell'Oriente. Tutto il mondo sta scoprendo da qualche tempo le innumerevoli doti terapeutiche antidolorifiche della canapa indiana, che si sta dimostrando particolarmente valida negli effetti antinausea e antivomito di chi pratica le chemioterapie antitumorali, nel trattamento dell'Aids con effetti antidepressivi, nella terapia del glaucoma e come prodotto antinfiammatorio, contro l'ipertensione e perfino con effetti antitumorali". D'accordo con l'introduzione di un uso terapeutico anche Carlo Ripa di Meana che, illustrando la sua mozione, ha ricordato che gia' altre regioni italiane (Lombardia, Friuli-Venezia-Giulia, Toscana, Veneto, Piemonte e Calabria) hanno approvato mozioni simili o stanno per farlo.
Il mancato voto, per mancanza del numero legale, "e' un fatto grave da condannare perche' pregiudica la credibilita' della massima assemblea dell'Umbria" serve dunque un "vero sussulto di dignita' istituzionale", ha commentato il consigliere Vinti.
 
 
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